Mister MARINO – 7
Non ha avuto grossi dubbi, Guido Angelozzi, al momento di individuare il profilo adatto per guidare l’alba di un nuovo progetto a medio respiro.
Pasquale Marino, conterraneo del D.G. ed una carriera nella quale brillano, tra serie A e serie B, le medaglie di Udine, Catania, Vicenza e Frosinone, è stato chiamato per sviluppare un’idea precisa: costruire un calcio propositivo e divertente, dopo un’annata difficile e non all’altezza delle ultime stagioni.
Il merito del tecnico di Marsala è stato quello di aver messo un po’ tutti d’accordo, tifosi e addetti ai lavori, sulla qualità del gioco, sulla personalità di una squadra che difficilmente cambiava atteggiamento di fronte a compagini sulla carta più forti, contro le quali, anzi, si è sempre giocato alla pari, in casa come in trasferta.
Un’identità tattica e mentale chiara, genuina, spensierata, che avrebbe meritato maggior seguito da parte di un pubblico che è tornato al “Picco” solo in occasione di qualche partita di cartello o che avrebbero potuto portare ad un salto di qualità deciso, quelle che, purtroppo, neanche in questa stagione si sono vinte.
Integralista del 4-3-3, chiede ed ottiene interpreti adatti a questo tipo di gioco, alcuni dei quali però non sono che giovani promesse o azzardi, si pensi ad Okereke e Gyasi, due giocatori che venivano da una buona esperienza in Lega Pro ma che il tecnico siciliano ha innalzato a livello tecnico e tattico, lavorando molto anche sulla loro personalità.
Si pensi poi al lancio definitivo di Vignali e di Augello, al recupero di Luca Mora, alla fiducia concessa, al momento giusto, a Giulio Maggiore, mezzala ideale per il suo tipo di calcio.
Bel gioco e risultati, certo, non sono sempre andati di pari passo, cosi come quegli episodi arbitrali e non che hanno tolto qualche punto importante da far pesare in ottica Play Off.
Da non dimenticare, però, anche qualche scivolone che non t’aspetti come Carpi e Padova in primavera, 6 punti letteralmente gettati al vento, errori nei quali si può incappare quando manca ancora qualcosa per avere una continuità di rendimento tale da proiettarti ai primissimi posti con una certa regolarità.
Il Play Off perso in casa contro il Cittadella porta rimpianti legati alle diverse occasioni sprecate dai bianchi davanti alla porta dei veneti, ed una solidità difensiva mai realmente raggiunta.
La gente chiede presso che all’unanimità la sua riconferma, qualcosa che si fa fatica a ricordare da queste parti.
Un pensiero, questo, figlio di una certa maturità raggiunta dal pubblico spezzino, in grado ormai di valutare ad occhi chiusi le qualità e la sostanza di un progetto.
Guido Angelozzi, Pasquale Marino, 3 o 4 colpi mirati ed il mantenimento dell’ossatura della rosa di questa stagione, continuando semplicemente il filo del discorso senza nuovi stravolgimenti.
La ricetta parrebbe esser semplice, ma richiederà il lavoro certosino di un dirigente esperto e capace come Angelozzi, il quale a breve proporrà al tecnico di fare ancora un pezzo di strada assieme.
