Dopo essere stato una colonna italiana al momento del suo arrivo nel 2015, nello Spezia croato di Nenad Bjelica, Claudio Terzi si appresta ad essere un punto di riferimento importante anche qualche anno dopo, per lo Spezia di Vincenzo Italiano.
Ha visto passare allenatori esperti e meno esperti, ha vissuto gioie impensabili e sconfitte amare in quelle code di campionato che quasi sempre, allo Spezia, hanno riservato i Play Off.
Era in dubbio la sua permanenza in maglia bianca, per lui che non è più un ragazzino ma che è arrivato a 35 anni senza aver patito grossi infortuni, una garanzia quindi dal punto di vista dell’integrità fisica.
Ciò che la piazza auspicava era di non disperdere, al di la del suo contributo in campo, tutto un patrimonio d’esperienza e di appartenenza che può risultare molto utile a quei compagni, vecchi e nuovi, che vestiranno la maglia aquilotta in questa stagione che sta per nascere.
Il calcio, del resto, è molto più articolato di quei seppur essenziali 90 minuti in campo, e Guido Angelozzi lo sa bene.
Un patrimonio di personalità, di mentalità positiva da tramandare anche durante la settimana, quando più utili di tanti esercizi sulla rapidità possono rivelarsi sgrida e consigli di chi ha calcato palcoscenici importanti per molti anni della sua carriera, divisa quasi equamente tra massima serie e cadetteria.
Il capitano non ammaina quindi fascia e maglia bianca, ed è un bel vedere in questo calcio privo ormai di bandiere e di punti di riferimento costanti.
Non avrà mai rubato l’occhio, apparirà alla tifoseria come un leader forse troppo silenzioso, ma la sua importanza, la sua leadership, è riconosciuta da tutti i compagni e gli allenatori che ha incontrato qui.
Quinta stagione in maglia bianca, sognando un lieto fine che sarebbe quanto mai meritato.
