Le prime luci dell’alba appaiono ad occhio nudo intermittenti, esattamente come quei tre punti in classifica che fotografano alla perfezione i primi 180 minuti di campionato.
Lo Spezia vittorioso contro il Cittadella ha saputo mostrare compattezza lungo tutti i 90 minuti di gioco, anche e soprattutto in quei primi 45 minuti nei quali non si ha perso la testa davanti alla pressione feroce dei padroni di casa.
Nella ripresa, poi, giocate singole e di squadra hanno permesso di trovare con relativa semplicità la via della rete, sebbene contro una squadra che oggi appare in grande difficoltà.
Lo Spezia che ha perso sabato tra le mura amiche contro il Crotone di Stroppa ha fatto certamente un passo indietro sul piano di quella compattezza che, una settimana prima, le permise di restare ancorata al match in terra veneta.
Quel black out del primo tempo è dovuto ad una concatenazione di errori singoli e di reparto che hanno permesso agli ospiti di palleggiare con calma e qualità, sfruttando gli spazi e qualche amnesia di una difesa, la nostra, che non brilla per rapidità, e che lasciava troppa porzione di campo tra sé e Krapikas.
Li, si sono inseriti Simy, Mazzotta e Messias, centralmente e lateralmente.
Li, lo Spezia ha perso il match, seppure in maniera anche sfortunata, visto il secondo tempo di assoluto dominio del gioco e del campo.
Mister Italiano, per buona parte di quei minuti di black out, richiamava a più riprese il pressing sui difensori avversari, era Galabinov il bersaglio principale di quelle urla.
L’attaccante bulgaro, uscito protagonista dalla trasferta veneta di una settimana fa, è autore di una prova insufficiente non solo in termini di prolificità: tanti palloni infatti, specialmente nella ripresa, hanno danzato e rimbalzato intorno a lui in area di rigore, senza mai trovare la stoccata vincente, l’impatto giusto, anche quando sembrava agevole.
Ma, dicevamo, la sua è una prestazione negativa anche in termini di pressione da portare ai portatori di palla avversari, in quei primi 45 minuti nei quali anche il centrocampo ha faticato ad accorciare verso gli attaccanti in fase di pressing.
Non è nelle corde di Galabinov avere gamba, ritmo e costanza nell’attaccare i portatori palla avversari, specie ora che non è ancora al meglio della forma, però questo rischia di diventare un problema contro squadre che fanno della qualità del palleggio, come il Crotone, un loro punto di forza.
Da questo punto di vista, non ci stupiremo se mister Italiano punterà su Gyasi, o sul neo acquisto Ragusa, per adempiere a quel compito che solo chi ha gamba, intensità e mordente può garantire, al di la del discorso riguardante la loro prolificità in zona gol.
Ma queste sono ore bollenti in sede di mercato, qualcosa di importante potrebbe bollire in pentola in tema di centravanti e centrocampisti.
La sconfitta di sabato ha offuscato i tre punti di Cittadella, non tanto in termini di entusiasmo, stante comunque la buona prova degli aquilotti ed una piazza ormai abituata agli alti e bassi e a quei piccoli voli sempre un po’ smorzati.
Ha offuscato probabilmente qualche convinzione e sicurezza che parevano già ben indirizzate sia a livello tattico, con una gestione della parte senza palla tutta da oliare, cosi come a livello di prolificità in zona gol.
Lo Spezia non potrà dipendere dal solo Federico Ricci e dalle giornate più o meno positive di Gyasi, Delano, Bidaoui e Galabinov, ha bisogno di qualche certezza in più se vuole alzare quella famosa asticella.
Antonino Ragusa, se si riprenderà dall’infortunio che per mesi lo ha costretto ai box a Verona, può essere certamente una prima risposta a questa esigenza.
Il lavoro di Guido Angelozzi, in queste ore, potrebbe rivelarsi davvero determinante, e non sarà certo un problema di denari.
Non può esserlo…
