RICCI MATTEO – 6 Tredici presenze in campionato per il gemello regista, riconfermato nella sua zolla di campo prediletta dopo aver fatto molto bene sotto la gestione Marino.
Parte benino, leggermente sotto il suo ultimo standard, e soffre probabilmente più di altri un dettame tattico inizialmente un po’ complesso ed infruttifero.
Consueta visione di gioco da top della categoria, filtro cosi cosi, qualche palla persa di troppo davanti alla difesa, la dove l’anno scorso era cresciuto tanto.
Un infortunio non grave ma fastidioso lo toglie dai radar costringendolo ai box per diverse settimane.
Rientrato contro la Salernitana, dovrà lavorare sodo per scalzare Bartolomei – che lo ha sostituito nel ruolo – dalla cabina di regia.
BARTOLOMEI – 7 Inamovibile, un po’ per il numero esiguo di centrocampisti considerati “titolari”, un po’ perché è davvero improbabile privarsi della sua tempra, del suo carattere, dei suoi muscoli. Tra campionato e coppa Italia fa venti presenze tonde tonde, condite da due gol e due assist.
Anche lui, come Ricci, nelle prime settimane fatica a recepire i nuovi dettami di un 4-3-3 pensato molto diversamente rispetto all’anno prima.
Risulta però quasi sempre uno dei migliori in campo anche nelle giornate meno fortunate, uno che ci mette sempre la gamba, che suda la maglia, che ha un destro caldo e potente pronto allo sparo in ogni momento.
Con l’infortunio di Ricci mister Italiano lo piazza nel ruolo di regista e lui svolge il compito al meglio, risultando probabilmente più efficace di Ricci in tema di contenimento, senza far mancare al tempo stesso qualità in fase di manovra.
Proprio per questo merita un mezzo voto in più. Imprescindibile.
MORA – 6 L’inizio anno è tremendo per tutti e lui non si salva dalla bufera, nonostante la sua innata indole da combattente.
Lontano dal rendimento avuto nella scorsa stagione, l’esperienza gli consente di restare in linea di galleggiamento e rendersi comunque sempre un po’ utile pur nelle difficoltà.
Quando lo Spezia svolta lui è costretto ai box, il peccato poi è tutto qui.
Voci di mercato spifferano di un interessamento della Salernitana, Luca è legato alla piazza, la piazza lo aspetta, e mister Italiano non può privarsi di uno dei pochi giocatori d’esperienza presenti in rosa.
MASTINU – 7 Mezzo voto in più per la sua grande forza di volontà, per il coraggio di non arenarsi di fronte ad un destino che pareva essersi improvvisamente scagliato contro di lui.
Non tutti escono in questo modo da infortuni e periodi cosi neri. Testa dura, cuore sardo.
Aver ritrovato quel giocatore che ha sorpreso tutti per tecnica ed abnegazione durante la gestione Gallo, è solo che un piacere, oltre che un’arma in più per Vincenzo Italiano.
Il tecnico siciliano lo rilancia, reinventandolo mezzala e convincendolo che in quella zona di campo, nonostante una propensione all’interdizione non ottimale, può essere molto utile in certi contesti, quando si tratta di tenere in mano il pallino del gioco e di alzare il tasso di imprevedibilità.
Più che di mezzala, nel suo caso, si potrebbe però anche parlare di “tuttocampista“, con ruoli precisi in fase di non possesso ed una grande libertà di movimento in fase di possesso.
Quel mancino, poi, è proprio come l’avevamo lasciato: delizioso, mai banale, un mix sempre sorprendente di effetto ed efficacia.
Lo Spezia avrebbe tanto bisogno di trovare qualche gol pesante da calcio da fermo, chi meglio di lui potrà contribuire a limare questo piccolo difetto..
MAGGIORE – 6,5 E’ veramente ad un passo dal definitivo salto di qualità.
Si vede dalla continuità di rendimento, da un accresciuto impatto fisico, da una personalità ormai ben definita che gli consente di giocare di prima e di seconda come pochi altri centrocampisti in categoria.
Corsa e postura sempre più fluide, tempi di inserimento top, deve affinare la conclusione a rete perché diverse volte sciupa sul più bello quanto di buono ha costruito prima.
Far parte in pianta stabile della Nazionale Under 21 gli ha dato probabilmente nuove consapevolezze.
Serietà e cura dei particolari ne fanno già un esempio per i ragazzini che vestono la maglia bianca ed ogni giorno sbracciano al “Ferdeghini”.
Mezzala che si sposa alla perfezione col credo tattico del mister, con quanto chiede ai centrocampisti anche e soprattutto in zona offensiva.
Giulio gioca in verticale che è una bellezza, è una fucina di assist, ma sta crescendo a vista d’occhio anche quando si tratta di fare “legna” a centrocampo, nei pomeriggi più difficili.
Ah, dimenticavo, classe ’98, quasi un centinaio di presenze in cadetteria ed una valutazione al mercato, ad oggi, davvero imprevedibile. Orgoglio sprugolino.
ACAMPORA – S.V. Qualche apparizione più che sufficiente, prima di un nuovo stop per infortunio che lo relega ancora ai margini. Non dà affidabilità sul piano dell’integrità fisica, ed è un peccato, perchè alterna pure lampi da ottimo centrocampista che potrebbe senz’altro essere utile alla causa anche e soprattutto a partita in corso. S’è perso anni fa, Gennaro, quando pareva destinato ad una grande carriera. Non è detto, però, che non provi a ridestarsi giusto in tempo per darsi un’altra possibilità.
DJ BUFFONGE – S.V. Oggetto ancora misterioso, dal ruolo non ben definito cosi come le sue qualità tecniche, che pure non si discutono visto anche il suo passato inglese.
Mister Italiano l’ha lanciato solo per qualche scampolo di partita, troppo poco per trarne un giudizio e per dire se lo Spezia potrà contare su di lui per il presente ed il futuro.
Per il presente, probabilmente, no.
BENEDETTI – S.V. Un piccolo spezzone, ingiudicabile.
REINHART – S.V. Italiano lo lancia a Chiavari e lui risponde presente per qualità e personalità. Ne sentiremo parlare..
