Aah, gli episodi arbitrali.
Ne parlavamo qualche giorno fa, a proposito dell’importanza del momento e di quanto certi episodi possano influire nella determinazione di una classifica, di un morale, di un momento positivo. Tutta una catena di cose.
Per esperienza, suo malgrado, questa società ha provato sulla sua pelle cosa significhi essere frenata lungo il suo cammino, spesso nei momenti clou, da decisioni cervellotiche finanche prive, soprattutto, di buon senso.
Perchè oltre al regolamento spicciolo, oltre al prendere lucciole per lanterne, esistono anche quelle due paroline magiche troppe volte ignorate: buon senso.
Il secondo giallo inflitto a Mora a Benevento non tiene conto di niente, se non di sottolineare tutto il marcio di una discrezione ancora troppo ampia in favore di certi fischietti che fanno e disfano a loro piacimento, per rispondere ad un volere proprio o ad un comando generale.
Intestandosi troppo potere, troppa influenza, quando il loro compito sarebbe quello di apparire il meno possibile. Di non fare danni.
Perchè qui non si tratta soltanto di inadeguatezza, trattandosi di arbitri che spesso non vengono sospesi, anzi, te li ritrovi in massima serie nel giro di pochi mesi.
Arbitri “da palazzo“, chissà.
Il tutto fa molto pensare e rabbrividire. Fa incazzare.
Lo Spezia, ed in generale nessuno, merita di vedersi condizionare pesantemente partite già di per sé complesse ed importantissime.
Nessuno dovrebbe vedersi condizionati i momenti più importanti di una stagione.
Perchè ci stanno gli errori, quello che non ci sta è il mancato uso del buon senso generale che dovrebbe guidare il principio di una direzione arbitrale a questi livelli.
Lo sfogo di Guido Angelozzi nel post gara è eloquente quando parla del metro di giudizio non uniforme tra le due squadre, quando parla della gestione dei cartellini, di quel doppio giallo ravvicinato e scellerato avvenuti nei primi minuti di un match importante.
Qualcosa di inaccettabile, dice il Direttore Generale, a questo livello di professionismo e contro società che investono milioni, che rappresentano delle città, che rispettano ogni scadenza da anni con i propri tesserati e con la Federazione.
Il dubbio è proprio quello, come si paventa con forza da tempo, che la massima serie abbia bisogno di una geopolitica abbastanza equilibrata, e per questo verrebbero spinte a salire quante più società del centro o del sud Italia.
Un pensiero che forse cammina sotto traccia o forse no, considerando i soliti avvenimenti e la “potenza” di alcune società che si trovano in lotta con lo Spezia per i piani alti della classifica.
Squadre troppo spesso aiutate, certamente non danneggiate.
Dopo il necessario frastuono di Angelozzi, dopo il comunicato duro ma puntuale dello Spezia Calcio nella persona del Presidente Chisoli, oggi si apprende che sarà Pezzuto a dirigere Spezia – Pescara di mercoledì.
Un arbitro che nel recente passato ha lasciato a bocca aperta per i motivi di cui sopra, e non solo nei confronti dello Spezia.
Un arbitro pericoloso, indecifrabile, che ha già fatto danni conclamati a questa società.
Un altro che troppe volte non ha saputo usare quelle due paroline magiche che rivendichiamo e che meritiamo.
Ecco, ci sembra doveroso, da parte dello Spezia Calcio, un allegato al comunicato di ieri, con data odierna.
Un allegato per spiegare che, provocazione o meno, qui il livello di guardia e di fastidio ha raggiunto già il picco più alto. Danni, per cortesia, non se ne facciano più, a partire da mercoledì.
Di ricompense, da queste parti, nemmeno l’ombra dopo anni di episodi incredibili.
Si ponga però fine a questo scempio e la si smetta di danneggiare una società limpida, corretta e virtuosa con i giovani, col sistema calcio italiano e con ciò che esso richiede alle sue società.
