Aprile è iniziato, ma non si vede ancora con chiarezza il futuro, quindi non resta che fare solo delle ipotesi su quello che potrebbe essere il destino dei campionati, non solo in Italia, ma anche all’estero.
Ottimismo e pessimismo si susseguono a fasi alterne in questo periodo, come le dichiarazioni degli addetti ai lavori a vario titolo ed interesse.
Sono tante le implicazioni positive e negative che vanno a bilanciarsi per formulare possibili ipotesi.
Finire i tornei nella maniera prevista, spostando tutti in avanti, anche sino a luglio, sembra essere l’idea che sta trovando più di un consenso.
Di negativo ci sarebbe il fatto che le gare ufficiali riprenderebbero solo dopo la metà di maggio, con gli allenamenti che andrebbero a riprendere solo nella seconda parte di aprile.
L’incognita è rappresentata dal mese e mezzo di inattività, o quasi, degli atleti che dovrebbero effettuare una vera e propria preparazione estiva anticipata, con tutte le incognite del caso.
La stagione a quel punto terminerebbe così a ridosso della successiva, da consentire quindi un lasso di tempo breve tra la fine e la ripartenza, quasi una continuità quindi, ma con un mercato estivo che cambierebbe comunque i connotati di tante squadre.
Del resto, l’ipotesi B, quella di non far terminare i campionati, rischierebbe di innescare un’estate di ricorsi e contro ricorsi, perché gioco forza gli scontenti sarebbero tanti, qualsiasi fosse la scelta.
C’è un altro aspetto poi importante da sottolineare, e riguarda gli stipendi dei giocatori, specie di quelli dalla B in giù, che risulterebbero bloccati se i campionati finissero qua, con inevitabile perdita economica dei tesserati, meno pesante in ambito Serie A, vedi accordo già stipulato nei giorni scorsi dalla Juventus.
Perdita economica che peserebbe anche sui club nonostante l’eventuale “risparmio” dovuto al mancato pagamento degli stipendi, perché mancherebbero una bella fetta di introito dai diritti televisivi.
Ecco che quindi, al netto delle contro indicazioni che ancora aleggiano rispetto ai tempi dell’effettiva ripresa della “normalità“, la soluzione della chiusura dei campionati sembra essere la meno dolorosa.
Se invece si fosse costretti dagli eventi a chiudere i battenti della Stagione, ecco che l’ipotesi al vaglio che al momento sembra raccogliere i maggiori consensi, si fa per dire, è quella illustrata dal Presidente della FIGC Gabriele Gravina.
Tre punti a tutte le squadre per le gare che mancano alla fine della stagione, equivalenti al cristallizzare la classifica allo stato attuale.
Ciò porterebbe solo a promozioni e retrocessioni in base al piazzamento, senza disputa di play-off e di play-out.
In buona sostanza, per la B: Benevento e Crotone in A, Trapani, Cosenza e Livorno in Serie C.
Difficile pensare anche solo alla disputa di play-off e play-out, situazione che vedrebbe coinvolto anche lo Spezia in virtù dell’attuale quinto posto in classifica, perché la scelta dovrebbe avere anche l’appoggio della categoria superiore, per via della retrocessione in più che sarebbe prevista in questo caso.
La posizione dello Spezia, esposta sia dal Presidente Stefano Chisoli che dal DG Guido Angelozzi, è quella di portare a termine la stagione nella maniera più regolare possibile.
Poi ci saranno da vedere gli aspetti legati al mercato dei calciatori che rischiano di svalutarsi per via di questo scossone, anche all’economia, ma di questo parleremo nei prossimi giorni.
