I tre punti ottenuti contro l’Empoli di un ex che teneva molto a questo match, hanno un peso specifico di tutto rispetto, visti anche i risultati delle concorrenti dirette d’alta classifica.
A parte il Cittadella, infatti, a tutte le squadre coinvolte nell’alta classifica lo Spezia recupera due pesantissimi punti.
Il Crotone di Giovanni Stroppa dista ora tre punti, mentre un solo punto ci divide dal Frosinone terzo in classifica. Vette assolute, insomma.
Lo Spezia si presentava ai nastri di ri-partenza con tutte le incognite del caso, incognite valide per tutti dopo un tale periodo di sosta forzata.
Ma, a parte l’aspetto fisico ed atletico, ciò che rammaricava erano le quattro, pesanti assenze: i gemelli Ricci, Bidaoui e Di Gaudio, praticamente mezzo reparto offensivo, proprio nel giorno in cui prende il via la regola dei 5 cambi che tanto può dare a Vincenzo Italiano in termini di freschezza, praticità ed imprevedibilità nella gestione dei 90 minuti.
Ritmi controllati, controllo della partita come nei mesi pre-Covid, a tratti un possesso palla che somigliava tanto a quello proficuo e veloce che conosciamo bene.
In generale, il solito avversario di tutto rispetto preso di petto, con grande personalità e coi soliti segni distintivi.
La mossa di Mastinu, avanzato nel trio d’attacco, è stata azzeccata non fosse altro per aver permesso almeno un cambio di “gamba” nella ripresa, ossia Antonino Ragusa: l’asso nella manica del tecnico siciliano.
Un gol, quello dell’ex Sassuolo in combinata con un grande Marchizza, arrivato nel momento forse migliore della squadra ospite, e che proprio per questo assume un valore simbolico ben preciso: questa è una squadra che, oltre a farsi apprezzare da un punto di vista stilistico, studia davvero da “grandissima“: da squadra, cioè, che sa raccogliersi, sa soffrire e sa pungere anche in un momento di apparente respiro. Tre passaggi e in porta.
Questo potrebbe costituire il salto di qualità definitivo per spiccare l’ultimo, importante tratto di volo.
Assume significato anche la mossa, non la prima volta in realtà, di mister Italiano a pochi minuti dal termine, quando, una volta in vantaggio e dopo gli ingressi di Moreo e Tutino, decide di passare a 5 dietro con l’inserimento di Terzi.
Il comando era uno solo, stringersi in un momento delicato a difesa del risultato, badando tanto al sodo e lasciando per un attimo da parte ogni possibile fioretto.
Una mossa alla Mimmo Di Carlo, da allenatore navigato che sa leggere ed interpretare i diversi momenti della partita, le esigenze dell’occhio e quelle della più bieca e meravigliosa praticità.
Una vittoria che porta con sé diversi significati, quindi, e che non può che confermare tutte le sensazioni positive che la tifoseria nutre per questo gruppo.
Una vittoria che accorcia ancor di più la classifica, che porta nuovamente a scie importanti e che allontana pesantemente una potenziale avversaria per i primissimi posti, che si giocava molto in ottica Play Off.
Una piccola grande soddisfazione anche per Guido Angelozzi, dopo quella scorsa estate di mancate “vedute comuni” con Pasquale Marino che hanno portato poi a virare in favore della “scommessa” Vincenzo Italiano.
Un Angelozzi scatenato in tribuna, intento a tenere alta la tensione della squadra in diversi momenti delicati della partita.
Anche questo fa notizia, nel contesto di un clima davvero troppo surreale per poter pensare di andare avanti cosi.
