FOCUS – La necessità di rischiare qualcosa

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La sensazione lasciata dalla sconfitta contro il Venezia è quella che si sarebbe potuto giocare altri 90 minuti senza venirne a capo.
Poca concretezza, una buona dose di sfortuna e la giornata di grazia dell’estremo ospite, ingredienti che, quando sapientemente mischiati, sanno fare la differenza in negativo.

Cosi è stato, e dire che non ci voleva molto a capire l’andazzo della serata: l’infortunio di Mastinu dopo pochissimi minuti – l’ennesimo cerotto del reparto offensivo – un calcio di rigore ingenuo e beffardo fischiato contro i bianchi poco dopo, che mette tutto ancor più in salita in un periodo nel quale, gli episodi, contano il doppio rispetto ad una normale primavera.
E poi un Lezzerini super, che para anche le mosche e decide che non è serata per una rimonta che avrebbe addirittura avvicinato il secondo posto.
Roba che gli uomini di Vincenzo Italiano – basti leggere le statistiche del match – avrebbero ampiamente meritato.

Chissà quanto ancora può aver pesato l’assenza di alternative davanti che avrebbero permesso di sgasare di più, di dare maggiore imprevedibilità e forza alle propulsioni offensive, senza contare il talento specifico di ogni interprete che oggi non c’è.
Lo Spezia ha comunque corso tanto e bene, se si considera che fin da subito è stato costretto ad alzare i ritmi per cercare quanto prima il gol del pareggio.
Sorprende semmai in positivo la tenuta atletica nei secondi 45 minuti nei quali il Venezia, un pò per scelta un pò per necessità, non è riuscita a mettere il naso nella trequarti aquilotta, aggredito dai bianchi in ogni zona di campo.

Non ci si è messo neppure il signor Forneau ad ammorbidire una serata tanto storta, con decisioni al limite dei regolamenti ed una condotta di gara parsa scientificamente protesa a concedere un pò tutto agli ospiti, senza perdonare nulla ai padroni di casa.
Quelle direzioni arbitrali che fanno ancor più male di quelle condizionate da sviste o errori specifici.

Se il discorso relativo al secondo posto pare ormai definitivamente tramontato, c’è da dire che i risultati delle altre concorrenti dirette danno una grossa mano. Il pareggio del Frosinone, le sconfitte di Cittadella e Pordenone lasciano un pò tutto com’era, con 90 minuti in meno da giocare.
Cosi come, rovesciando la medaglia, resta com’era la situazione emergenziale in casa Spezia: a fronte, forse, di uno o due recuperi degli assenti di lungo corso in vista di Cremona, saltano anche Mastinu per infortunio e Maggiore per squalifica, mentre da valutare saranno le condizioni di Ragusa e del suo ginocchio dopo gli 80′ tirati contro i lagunari.

Il rammarico per questa situazione c’è, si tocca con mano, ed il mister non ne fa mistero.
Quando ne parla cambia faccia, si smorza il volume della voce, cambia tono.
Questi sono gli inconvenienti che, al pari degli episodi in campo, possono condizionare presente e futuro anche di squadre importanti.
A meno che, davvero, non si acquisti una tale consapevolezza, voglia e maturità per le quali chiunque giochi, in qualunque zona di campo, riesce a dare qualcosa di importante per la causa.
Qualcosa che riesce a non far smarrire un’identità costruita su pietra in questi mesi.

Non sarà facile, ma si balla, siamo a pochi metri dal traguardo di quel terzo o quarto posto che le aquile devono strappare scavando ogni riserva di energia, andando a caccia di quegli episodi che ora come non mai vanno saputi cogliere prima rispetto all’avversario, per costruirci sopra una partita intera.
In queste ore sapremo qualcosa di più riguardo alla prossima convocazione; pare senz’altro il momento anche di accelerare qualcosa, rischiare qualcosina a costo di riuscire a conservare questa posizione. Non per sfizio, chiaramente, quanto per un discorso prettamente essenziale, visto anche il mancato utilizzo di due giocatori come Vignali e Bastoni che pure potrebbero dare un pò di gamba e di freschezza dalla cintola in su, adattati o meno che siano.
Il ritorno di Di Gaudio e probabilmente quello di Matteo Ricci, aspettando Federico. Questo ora chiedono a gran voce i tifosi aquilotti.

Dennis Maggiani
Dennis Maggiani
Nato a La Spezia, laureato in Scienze giuridiche, Istruttore qualificato di Scuola Calcio, ex Osservatore del Settore giovanile dello Spezia Calcio. Dal 2015 redattore di Spezia Calcio News Quotidiano.

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