FOCUS – Le 4 ore di storia

|

|

Non ce ne voglia mister Vincenzo Italiano se, nel raccontare l’indimenticabile giornata di ieri, non partiamo dai suoi ragazzi ma dalla città.
Una città sportiva che si è raccolta attorno al pullman della squadra prima e durante il tragitto dei giocatori allo stadio, disegnando quadri di autentica bellezza, colori irripetibili, sfondi unici.
Un fiume di passione a pochi passi dal mare. La nostra casa, la nostra vita.

Immaginate per un momento di essere sopra quel pullman, di vedere, da dentro, un vialone disarcionato da clacson, bandiere, sciarpe e fumogeni. La carica dei mille.
L’adrenalina è iniziata a salire in quei momenti, la convinzione di avere una spinta profonda alle spalle. Il famoso vento in poppa, che non faceva pensare neanche più di tanto alla partita d’andata, soltanto al presente. Punto.

Una tifoseria, quella aquilotta, che si “risveglia” nel momento più importante e dimostra ancora una volta che quando vuole, può.
Può spingere, stupire, far parlare di sé anche a livello nazionale.
Passeggiata Morin prima, l’incrocio tra viale Amendola e viale Fieschi poi, è già storia, oltre che bellezza.
Cosi come quel manipolo numeroso ed assordante di tifosi assiepati in via dei Pioppi prima e durante il match, a far pervenire all’interno del rettangolo verde la voce di un popolo che in fondo non aveva nulla da perdere, ma che è tanto affamato di vittoria.

Ecco, siamo partiti quindi dal racconto del primo gol.
Si perchè in quell’avvio di gara feroce ed aggressivo, in quella palla tesa e forte recapitata da Bartolomei sulla testa di Galabinov, c’è tutta la ragione di cui sopra. Né più né meno.

Il resto l’ha fatto la partita perfetta degli uomini di Vincenzo Italiano, la loro sete di rivincita dopo la sconfitta dell’andata difficile da digerire, con quei primi minuti di gara che saranno apparsi sotto forma di incubo ai più, in questi giorni.
Meritava senz’altro un gol lo Spezia di Verona, ma il destino ha voluto che tutto fosse ancor più difficile ed indimenticabile.

Nonostante le dichiarazioni al limite del farneticante da parte di mister Aglietti nel dopo partita, che volgeva lo sguardo anche alla partita di campionato a Verona, non c’è stata gara ieri sera. Già questa è una notizia importante, all’interno di una semifinale Play Off, un dato che non sorprende noi, conoscendo la solidità più volte dimostrata da questa squadra, una qualità ferita ma non scalfita dalle pesanti defezioni di Capradossi e Marchizza.

Galabinov si scopre sempre più elemento imprescindibile per scardinare le difese e diventare letali anche sul gioco aereo, Nzola si scopre trincia-tutto sulla fascia destra, dove fa e disfa, si mangia gol apparentemente semplici e segna un gol di rara bellezza che è una sintesi perfetta di fisicità e tecnica, ma è destino che il gol forse più pesante di tutti, il secondo, lo metta a segno Giulio Maggiore, il figliol prodigo di questa piazza.
Inserimento in area, cioccolatino di Vitale, bomba mancina che piega la mano all’estremo ospite.
La sua emozione a fine gara racconta un po’ tutto di questi anni.

Nulla può la trasformazione di un calcio di rigore concesso generosamente da Abbattista al Chievo e che sembrava fatto apposta per mozzare il fiato proprio sul più bello, ad un centimetro dal traguardo.
Nessuna sorpresa però, e la corsa sfrenata agli abbracci che può partire, nella sensazione generale di aver compiuto un’impresa che di per sé può e deve regalare la giusta carica in vista della Finale.

Tra sassolini tolti dalle scarpe, un Angelozzi stravolto dalla felicità che abbraccia tutti e da tutti è sommerso, la corsa della squadra su via dei Pioppi a salutare quei pazzi scatenati giunti in scooter, e la gioia impazzita riversata dalla gente sulle strade nelle ore successive, lo Spezia e La Spezia sognano ad occhi aperti. Mai cosi vicini al paradiso del calcio.

Concludiamo con un post su facebook di Sergio Ferretti, indimenticato fantasista delle aquile negli anni di Carpanesi e Spalletti, quando il paradiso inarrivabile si chiamava serie B:

Non c’è cosa più bella che poter giocare una partita che ti può portare nella storia di una società, nella storia di una città. Date una soddisfazione a questa gente che da anni aspetta questa gioia. Noi nel nostro piccolo anni fa l’abbiamo fatto e ne siamo ancora orgogliosi . Mettetecela tutta. Per Voi ma soprattutto per LORO..”

Dennis Maggiani
Dennis Maggiani
Nato a La Spezia, laureato in Scienze giuridiche, Istruttore qualificato di Scuola Calcio, ex Osservatore del Settore giovanile dello Spezia Calcio. Dal 2015 redattore di Spezia Calcio News Quotidiano.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui
Captcha verification failed!
Punteggio utente captcha non riuscito. Ci contatti per favore!

Ultimi articoli

News Italpress

Altri Articoli
Correlati

Il Sondaggio – Vota i tre migliori di Spezia-Palermo

Proseguiamo gli appuntamenti con il nostro sondaggio relativo all'ultima...

Le Interviste – D’Angelo: “Fatta la gara giusta, concesso nulla, il Picco ci ha aiutato tanto”

Dopo la vittoria per 1-0 in casa contro il...

TOP & FLOP di Spezia-Palermo – Di Serio freddo, Nagy ovunque

Termina 1-0 la gara del "Picco" tra Spezia e...
P