Il PAGELLONE della Promozione – IL CENTROCAMPO

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BARTOLOMEI 8 Eccome se ha tirato la carretta in lungo e in largo, “Bart”.
Per continuità di rendimento, il migliore di questo reparto.
Un garfagnino amato dal popolo bianco per la sua tempra, per quell’abnegazione che profuma d’un calcio d’altri tempi.
Segna qualche gol importante, sfodera ancor più assist decisivi, come quello “cattivo” per la testa di Galabinov nella semifinale di ritorno Play Off contro il Chievo.
Va spesso vicino al gol sfruttando un tiro preciso e potente, combatte, cuce, ricama.
E’ spada e fioretto, è di lotta e di governo.
E’, soprattutto, un centrocampista tra i più completi della serie B, tatticamente e tecnicamente, un giocatore mancato tremendamente ai primi Spezia di Volpi, quando lui sgomitava per i campi polverosi delle serie minori. Storie simili, le nostre.
E’ uno di quelli che, dopo ogni passo falso, tranquillizzava tutti. Ricaricava tutti.
Con l’infortunio di Matteo Ricci ricopre anche il ruolo di regista, lo interpreta facendo correre a suo modo la palla e conferendo più sostanza rispetto al romano in fase di interdizione.
Meno gioco di prima e più sostanza, insomma, fin quando Italiano non capisce che ha urgente bisogno di lui nel suo ruolo naturale.
Uno dei più convinti della forza del gruppo, oltre che della propria. Ha avuto splendidamente ragione lui.

Giulio Maggiore – Foto Patrizio Moretti

MAGGIORE 7,5 Il fante ce l’ha fatta a coronare con la maglia della propria città il sogno della serie A.
Nulla di più bello e gratificante, nulla di meglio per essere – per sempre – considerato vero “profeta in patria”.
Sul suo voto pesa leggermente in negativo quella ripresa post-lockdown nella quale fatica a ritrovare ritmo ed incisività, motivo per il quale Vincenzo Italiano riduce il suo minutaggio, trovando maggiore sostanza in Mora, Bartolomei ed Acampora.
Poi però, nel momento più importante, esce fuori con tutta la sua classe, la sua propulsione offensiva, quei “lampi” da altre categorie e il suo consueto gioco “verticale”, roba che fa innamorare tutti gli addetti ai lavori.
Il secondo gol nella semifinale di ritorno contro il Chievo è un tassello mica da ridere, l’assist per Gyasi nella finale d’andata a Frosinone è un esempio di quanto detto sopra, di prima e quasi senza guardare, è figlio del suo modo di intendere e vedere calcio, una simbiosi perfetta col credo del tecnico aquilotto.
Che dire, Giulio. La favola trova il lieto fine meritato, o semplicemente trattasi della chiusura perfetta di un cerchio al quale seguirà una nuova entusiasmante storia chissà, ancora in maglia bianca. Ancora a difesa della propria amata città.
Classe ’98, e sembra un veterano..

Matteo Ricci – Foto Ezio Tassone

RICCI M.7,5 Un po’ ha il vantaggio di giocare nello stesso ruolo nel quale giocava mister Italiano, dall’altro lato, però, è sovente vittima dei richiami e dei dettami del mister, che lo guida come un joystick in allenamento ed in partita. Pensano ed osservano calcio dalla stessa visuale.
Per lui vale un pò il discorso fatto per Capradossi in precedenza: lanciato da Pasquale Marino, trova in quest’annata la sua consacrazione.
Sempre bello a vedersi, più efficace rispetto al passato in fase di copertura, qualche errore pesante in meno in fase di disimpegno e maggiore incisività anche negli ultimi metri avversari.
Per lunghi tratti della stagione, il miglior regista della categoria. Peccato per quell’infortunio durante il lockdown che non gli permette di riprendere assieme ai suoi compagni la rincorsa al secondo posto prima, al terzo posto poi, riducendo la coperta nel centrocampo aquilotto.
Recupera in tempo per affrontare i Play Off con una condizione fisica almeno accettabile, e se la fa bastare per tornare ad essere chiave e cervello di questo centrocampo.

Luca Mora – Foto Ezio Tassone

MORA 7 Di riffa o di raffa lui c’è sempre. C’è da un punto di vista temperamentale, della cattiveria agonistica, dell’esperienza.
C’è anche quando si tratta non solo di fare legna, ma anche di dare un contributo importante alla fase offensiva.
Scaltro, furbo, intelligente, gli manca qualche gol rispetto ai tempi di Ferrara ma è un cardine assoluto di questo centrocampo, sia quando parte titolare che a partita in corso.
Senza dimenticare la sua importanza nel gioco aereo, fondamentale nel quale questa squadra ha avuto assoluto bisogno del suo filosofo.
Parte malino ma un po’ come tutti, quella chioma improvvisamente sfoltita pareva davvero avergli tolto, come Sansone, forza e smalto.
Non è un caso se, ricrescendo barba e capelli, tutti ritroviamo quel combattente che sarebbe un fattore in ogni centrocampo della categoria, uno di quelli che sa quando è il caso di usare la mazza, di addormentare una partita, o di aggredirla.
Il suo futuro è tutto da decifrare, c’è da dire che non sfigurò affatto in quei mesi in massima serie con la Spal, prima di approdare in riva al golfo.

Gennaro Acampora – Foto Patrizio Moretti

ACAMPORA 6,5 Un giocatore completamente recuperato da Vincenzo Italiano dopo annate di alti e bassi, di prestiti in giro per l’Italia, di infortuni vari.
Un inizio stagione in sordina, ai margini, fino a quando il centrocampo aquilotto non resta in emergenza e c’è bisogno anche di rispolverare questo napoletano naturalizzato spezzino.
Italiano non solo lo rilancia, ma nella fase più importante del campionato gli ritaglia addosso perfino il ruolo di regista, un ruolo fatto solo raramente negli anni scorsi.
Non ha tempi e geometrie di Matteo Ricci, ma si fa apprezzare per disciplina tattica e forza fisica, una buona diga davanti alla difesa e quegli errori in disimpegno ridotti al minimo rispetto al passato, quando macchiava molte sue prestazioni a causa di quel gioco “testa bassa”.
Un pò mezzala un pò regista, dunque, ma quel che più conta è aver recuperato per la causa un giocatore che pareva essere diventato l’ombra di se stesso.
Un leggero guaio muscolare lo mette fuori causa per i Play Off, in un momento però nel quale lo Spezia recupera Matteo Ricci.

Tobias Reinhart – Foto Patrizio Moretti

REINHART S.V. Di questo giovane argentino classe 2000 sentiremo probabilmente parlare. Di lui ricordiamo la personalità, oltre che le qualità tecniche, mostrate nei pochi scampoli che ha trovato in questo campionato. Regista dai piedi buoni, tempra argentina, altro piccolo gioiello della rosa aquilotta.

Dennis Maggiani
Dennis Maggiani
Nato a La Spezia, laureato in Scienze giuridiche, Istruttore qualificato di Scuola Calcio, ex Osservatore del Settore giovanile dello Spezia Calcio. Dal 2015 redattore di Spezia Calcio News Quotidiano.

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