E’ il 21 dicembre del 2019, l’incontro è Cagliari-Udinese, finisce 2 a 1 per gli isolani, in porta c’è Rafael, sarà l’ultima gara che giocherà nella passata stagione, prima di svincolarsi per fine contratto, a 38 anni.
Un mese prima, nella gara contro il Lecce, il portiere titolare del Cagliari Olsen si infortuna, entra lui e disputa 5 gare, prima del rientro dello svedese.
Dall’Udinese all’Udinese, ieri al minuto 64 deve preparasi in fretta perché Zoet accusa un infortunio all’inguine e deve uscire.
Pronti via salva il risultato su Lasagna, poi su una conclusone da fuori di Ouwejan, infine lancia Galabinov per lo 0 a 2 finale, insomma decisivo.
A fine gara i microfoni di sky racconta la sua gara “noi portieri dobbiamo sempre farci trovare pronti, è così che funziona, allo Spezia siamo in 4 e lavoriamo tutti duramente per essere a disposizione dell’allenatore“.
Dal Cagliari allo Spezia, dallo smettere al tornare di nuovo protagonista in una squadra che lotterà per la salvezza “sono arrivato in un gruppo di ragazzi veramente affiatato e che lavora duro ogni giorno per raggiungere l’obiettivo e noi nuovi ci stiamo subito ambientando“.
Quei minuti finali, la palla in mano, l’assist a Galabinov “Sono uscito in presa alta, avevo la palla tra le mani e ho visto che il nostro bomber, era libero di andare verso la porta e così l’ho servito subito senza indugiare, lui l’ha stoppata benissimo e ha chiuso la partita”.
A questo punto la collega gli chiede se abbia pensato di smettere e quanto invece sia contento di essere tornato protagonista, lui accenna a un “si“, strofinandosi il volto con il braccio per nascondere la commozione e se ne va verso gli spogliatoi per non scoppiare in lacrime.
Le emozioni del calcio, quelle vere, che spiccano comunque in un periodo dove se ne sente infinitamente il bisogno, ovattati come siamo nella vastità degli Stadi vuoti e privi di quella passione che ne fa lo sport più amato.
Benvenuto tra noi Rafael, per uomini come te c’è sempre posto…