Dopo un campionato cadetto letteralmente dominato dalla prima all’ultima giornata, il Benevento di Superpippo Inzaghi non ha alcuna intenzione di recitare il ruolo della cenerentola della massima serie.
Troppo scottante, se non addirittura imbarazzante, la prima, storica, comparsa tra i grandi del calcio, risalente a due stagioni fa.
Archiviata quella traumatica esperienza, la società ha ben investito sul mercato, allestendo dapprima una super corazzata in serie B, quindi una squadra di tutto rispetto in A.
E non è un caso che, a oggi, le Streghe, qualcosa di buono lo stiano facendo vedere.
Sei punti in altrettante uscite, frutto delle due vittorie contro Sampdoria e Bologna e un discreto gioco orientato all’attacco.
Non tutti i pezzi sembrano essere però ancora al completo in un puzzle non del tutto ordinato: non solo le quattro sconfitte, ma i tanti, troppi, gol subiti – 17 – che relegano i campani in ultima posizione in questa particolare classifica assieme all’altra neopromossa, il Crotone.
L’ultima sconfitta – tre a uno a Verona – oltre al K.O. in Coppa Italia contro l’Empoli, ha lasciato qualche strascico, con la minaccia, poi revocata dal Presidente Vigorito, di portare la squadra in ritiro.
Segno che la società ha le idee ben chiare: salvezza, salvezza, salvezza.
Del resto, la rosa allestita vede nomi più che rispettabili, tra i quali il difensore ex Toro e Monaco Glik, così come il terzino Maggio, il centrocampista Hetemaj, oltre agli attaccanti Caprari – espulso nell’ultimo match e quindi assente con lo Spezia – Lapadula e Iago Falque, alle prese con noie muscolari.
Contro lo Spezia, la parola d’ordine è solo una: vincere per non rimanere invischiati nelle zone pericolose della classifica.