Quante cose sarebbero cambiate se il Coronavirus non avesse fatto il suo ingresso in scena così prepotentemente.
Tra queste, probabilmente, una Lazio scudettata e la conseguente fine del dominio juventino.
Si, perché prima del lockdown di marzo la squadra guidata da Simone Inzaghi viaggiava a ritmi a dir poco impressionanti, poi, il blocco di due mesi, ha cambiato le carte in tavola e così quella compagine fresca e organizzata ha iniziato a perdere colpo su colpo, scivolando al comunque ottimo quarto posto in classifica.
Da allora la Lazio ha vissuto momenti altalenanti, alternando anche in questa nuova stagione buone prestazioni ad altre negative, come l’ultima uscita casalinga, persa malamente contro l’Udinese.
Ma se da un lato in campionato i risultati non sorridono complice la nona posizione seppur in una classifica corta, dall’altro in Europa le cose vanno decisamente meglio, con i ragazzi di Inzaghi a un solo punto dal passaggio agli ottavi di Champions League.
Certo, il caos tamponi non ha agevolato il cammino, così come i numerosi casi di positività al Covid 19, ma la Lazio resta comunque a tutti gli effetti una squadra ostica, composta da elementi di primissimo livello.
Su tutti Ciro Immobile, scarpa d’oro della passata stagione e in uno stato di grazia perenne, ma anche un centrocampo di muscoli e qualità con i vari Milinkovic Savic, Luis Alberto e Lucas Leiva, oltre alla difesa guidata da un Acerbi letteralmente rinato dopo la malattia e la brutta esperienza al Milan.
Un 3-4-1-2 pragmatico, nel quale ogni singolo giocatore si distingue per forza, determinazione e caparbietà , caratteristiche infuse da un mai domo Mister Inzaghi, annoverato ormai tra i tecnici più preparati d’Italia.
Obiettivo di stagione è la riconferma tra le prime quattro in campionato: non proprio scontato in un campionato così complesso, ma di certo alla portata della squadra del Presidente Lotito.