L’Editoriale – L’importanza dell’equilibrio..

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La sconfitta con il Genoa ha addensato nubi grigie sulla prima storica stagione dei bianchi in Serie A.
Nubi che offuscano una prima parte di stagione dei ragazzi di Italiano che, nel complesso, non può non meritarsi più applausi che fischi.

Che nel calcio contino più i punti che l’estetica è un dato di fatto che evitiamo volentieri di confutare, ma è altrettanto vero che molto spesso con l’organizzazione e il gioco si possono ottenere risultati, anche sorprendenti.
Del resto i 9 punti in 7 gare iniziali, hanno coniugato alla perfezione il secondo assioma, nonostante, quello iniziale, si temeva dovesse essere il periodo peggiore per la squadra, quello dello scotto con la categoria per via di una squadra ancora priva di amalgama tra vecchia e nuova guardia.

Sono state invece le restanti sette gare a procurare solo due punti, quelle a complicare un meccanismo che sembrava andarsi a oliare sempre meglio, vittima solo delle squadre di alta classifica.
La sconfitta di Crotone ha forse fatto vacillare alcune certezze, anche se nella realtà, la gara successiva con il Bologna, pareva già vinta e forse avrebbe riportato il tutto alla normalità.
Invece, a parte la sconfitta prevedibile di Milano, la gara che ha fatto scattare il campanello dall’allarme è quella con il Genoa, dall’andamento comunque da pareggio, ma decisa da uno di quei blackout che al momento stanno costando tanti punti.
Gara con il Genoa comunque caratterizzata dalla mancanza di alternative efficaci in fase offensiva, data la contemporanea assenza di Agudelo e Verde.

I numeri sono implacabili e indicano un calo di rendimento e anche qualche inevitabile pecca della squadra, ma in quanti avrebbero accettato di arrivare a Natale a 11 punti in classifica?
Direi quasi tutti, se non tutti, tifosi e addetti ai lavori.

  • Sono quindi giustificate le nubi pessimistiche che hanno fatto passare un Natale storto all’intera tifoseria?
  • È giusto passare dall’ottimismo della settima giornata al pessimismo della quattordicesima?
  • Ma soprattutto, la squadra ha veramente più lacune tecniche di quelle che ha mostrato il campo, mascherate dal “bel gioco” di Italiano, da dover correre sul mercato per evitare l’ineluttabile?

Partiamo dal presupposto che, a poco più di un terzo del cammino, i bianchi sarebbero salvi, anche considerando quelli che sarebbero stati i punti “meritati“, almeno 3 o 4 in più, punti che darebbero un volto ben diverso alla classifica.
È anche logico del resto che il trend delle ultime gare debba moderatamente preoccupare, sia per i pochi punti totalizzati, sia per le sconfitte con due dirette concorrenti come Crotone e Genoa.

Da tenere in considerazione poi i gol subiti (29): solo il Torino ne ha presi di più (32), il Crotone gli stessi, ma appena 2 gol in meno Genoa, Cagliari e Bologna, mentre solo Cagliari e Bologna hanno segnato 3 gol in più 22 contro i 19 degli aquilotti.
Lo stesso Parma, nonostante abbia subito 4 reti di meno, ne ha segnate anche 6 di meno ed è quindi in piena corsa per la salvezza.

Numeri dicevamo, che inquadrano 14 gare, quasi impietosi per ciò che la squadra ha espresso sul campo, una decina di pali compresi, non proprio trascurabile come statistica, alla quale si affianca quella alla fine dei primi tempi che vedrebbe Terzi e compagni molto più su in classifica, con 22 punti.
Segnali quindi non tutti allineati al segno meno, ma bensì anche confortanti, sebbene nel calcio siano i dettagli e gli episodi a fare spesso la differenza tra una salvezza e una retrocessione.

  • A cinque gare dalla fine del girone ascendente e alle porte del mercato di riparazione quindi, è giusto dare credito allo Spezia che divertiva e vinceva gare importanti con le dirette concorrenti sfiorando di vincerne altre?

Come non farlo, visto che alcune delle più belle prestazioni sono venute proprio nel periodo che reputavamo più difficile della stagione?

C’è poi un ultimo aspetto da considerare, quanto influisca il fatto che la squadra di Italiano possa essere stata “studiata” dalle avversarie, tanto che anche formazioni blasonate come Lazio o Inter, la stessa Atalanta, abbiano quasi adattato il loro gioco a quello dei bianchi per poi colpirli in ripartenza?
Che ti rispettino e cerchino delle contromisure può e deve essere un ottimo punto di partenza, è necessario però correggere quelle che sono le lacune, limitare le ripartenze, giocare sempre con la massima attenzione.
Per far questo forse Italiano dovrà provare a trovare una sorta di difesa “tipo“, quella più affidabile, facendo semmai ruotare di più altri ruoli, ma siamo solo nel campo delle ipotesi.

Quel che forse è giusto fare al momento, è il mantenere quell’equilibrio di giudizio che è necessario per far si che quelle nubi grigie tendano a diradarsi e non a diventare nere.
Perché questa squadra ha dimostrato di saper affrontare meglio il cammino con la spensieratezza di chi vuole farsi conoscere e apprezzare in tutta Italia, supportata dai tanti complimenti che sono stati a più riprese narrati dai più disparati scriba della penisola.
Trasformare quei complimenti in critiche feroci potrebbe si rivelarsi deleterio.
Proviamoci quindi, almeno qui dove allo Spezia teniamo tutti, estasiati dal frequentare un campionato sempre sognato, magari in attesa che gli Stadi tornino a popolarsi.

Di quel che potrà portare il mercato, in termini di partenze e di arrivi, parleremo nei prossimi articoli…

Enrico Lazzeri
Enrico Lazzeri
Nato a La Spezia, è il Direttore Responsabile della testata, segue lo Spezia con passione e trasporto dai primi anni '80 prima da tifoso, poi da tecnico televisivo ed infine da giornalista. Per anni Direttore di Astroradio, collabora con Tele Liguria Sud dagli anni 80, attualmente opinionista nella trasmissione Voglia di Spezia al giovedì sera.

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