FOCUS – Da cosa ripartire

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Che anno indimenticabile, questo che sta per terminare.
Socialmente devastante in negativo, viceversa positivo – come non mai per questa città – a livello sportivo.

Quella serie A forse neanche sognata, tanto era distante e inconcepibile, raggiunta e persino impattata nel migliore dei modi, con gli uomini di Vincenzo Italiano fautori di un calcio coraggioso, propositivo e ricco di idee che ha portato punti e unanimi applausi, fino alla frenata dell’ultimo mese che, almeno in parte, potrebbe costringere a rivedere, ripensare, rimodellare qualcosa.

C’è molto da conservare e da portare avanti.
Questa è una squadra che, nonostante gli ultimi risultati negativi, subisce sempre poco l’iniziativa avversaria e, di conseguenza, non viene praticamente mai surclassata a livello di occasioni da rete.
Dopo quel secondo tempo infausto di Crotone, figlio più di marchiani errori dei singoli che di una partita mal impostata, si è notata una leggera e saggia correzione del baricentro difensivo, sebbene pure nell’ultima partita contro il Genoa i bianchi abbiano patito qualche fatale incursione centrale che ha costretto a falli pesanti – più o meno necessari – per arginare il pericolo.
Falli che costano sempre caro a livello di cartellini, che spesso costringono il tecnico a cambiare uomini in corsa.
Non sempre tutti riescono a rispondere immediatamente presente alla chiamata, da qui nascono altri problemi messi in risalto da qualche gol di troppo ingenuamente regalato.

Questa disposizione difensiva, d’altro canto, è figlia di un atteggiamento generale portato ad attaccare l’avversario su ogni porzione di campo pensando sempre “in avanti”, per restringere anche lo spazio di pensiero altrui.
Un meccanismo che richiede costantemente una concentrazione massimale e la cura di ogni particolare, qualcosa che per lunghi tratti questa squadra ha svolto quasi alla perfezione.
Come abbiamo visto ciò potrebbe non bastare, ecco perchè mister Italiano dovrà studiare qualche alternativa, ammesso che non sia un delitto provare in determinati contesti ad abbassare i reparti, compattarli per ripartire, viste le caratteristiche di centrocampisti e attaccanti in grado di saper andare negli spazi e far male in contropiede. Anzi, in ripartenza, che suona meglio.

Senza considerare che oggi, dopo un lungo periodo in cui questa squadra ha fatto parlare positivamente di sé, inevitabilmente si è esposta allo studio delle contromisure idonee a saperti colpire sfruttando qualche inevitabile punto debole.
Dal 3 gennaio, dalla ripresa al “Picco” contro un roccioso Verona, lo Spezia dovrà andare con ancora più ferocia alla caccia di punti per provare a non disperdere quel vantaggio che si è fatto sempre più esile dalle squadre che la seguono, che vivono oggi un momento maggiormente positivo.
Cercando, se possibile, di non perdere contatto da quel trenino di squadre che la precede.

Ripartire dagli uomini più in forma, con una difesa nella quale potrebbe essere arrivato il momento di dare maggiore minutaggio a Ismajli in una rotazione decisa con Erlic, Terzi e Chabot.
Ripartire da un centrocampo che deve ritrovare la forza, la sostanza e i gol di Pobega, improvvisamente “scomparso” dopo le reti con lo Spezia e con la Nazionale Under 21 che ha riscosso attenzioni e applausi da tutti i media nazionali, dopo le convincenti prove nel centrocampo aquilotto.
Con lui, con Ricci e con Estevez si era trovata una mediana ben assortita sotto tutti i punti di vista, con Maggiore prima alternativa di qualità e un Agoumé che può e che deve essere elemento prezioso anche a gara in corso, con quelle doti tecniche e fisiche.

Il reparto offensivo urge del pieno recupero dei suoi elementi cosi come, probabilmente, di un rafforzamento ulteriore in termini di gol e di qualità dal mercato, al di la dei budget e dei costi da non sforare.
Non va lasciato nulla di intentato per provare a mantenere una categoria che, a cascata, potrà nei mesi a venire regalare altre ingenti liquidità sia sotto forma di mutualità e crediti sportivi, che da un punto di vista di future cessioni e plusvalenze.
Ecco perchè davvero andrà valutata qualunque occasione per arricchire questa rosa di gol, di esperienza e di talento, quel poco che può essere determinante nelle prossime settimane come in primavera.
Mentre non vi è dubbio che questo Nzola possa rivelarsi davvero la chiave per andare a fare testate con ottimi argomenti sulla lotta salvezza, un improvviso patrimonio presente e futuro da sfruttare a dovere a tutti i livelli.

Ripartire dalle idee, dalle convinzioni, dalla capacità di saper superare qualunque limite di questo allenatore che promette di avere in tasca altre soluzioni e altra linfa vitale per questo gruppo che non deve perdere quella sua voglia di stupire, di correre sempre un metro in più dell’avversario.
Ripartire dalla voglia matta di compiere un’altra impresa sportiva.
Ne va ancora del destino di tutti, singolarmente e collettivamente parlando.

Dennis Maggiani
Dennis Maggiani
Nato a La Spezia, laureato in Scienze giuridiche, Istruttore qualificato di Scuola Calcio, ex Osservatore del Settore giovanile dello Spezia Calcio. Dal 2015 redattore di Spezia Calcio News Quotidiano.

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