FOCUS – Ancora qualcosa in più adesso. Da tutti

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Dopo un’altra sconfitta ingenua e sfortunata, che non deve far chiudere gli occhi sulle certezze disperse e alcune qualità mancanti, Vincenzo Italiano e i suoi si leccano nuove ferite.
Ferite forse ancor più dolorose di prima.

Dolorose perchè per la prima volta lo Spezia è in piena zona retrocessione, perchè il carico di fiducia, di gamba e di spensieratezza sembra essersi assopito dopo quel secondo tempo di Crotone e quel gol incredibile di Barrow nel finale di Spezia – Bologna, quando, afferrando tre punti che parevano davvero alla portata, le aquile avrebbero probabilmente intrapreso un altro mini – cammino fino a qui, reagendo immediatamente a quello schiaffo calabrese.
La testa fa tanto, soprattutto in un contesto come il nostro nel quale mancano giocatori di un certo livello, di un certo peso anche carismatico.
La sfiducia, il momento grigio, sono qualcosa che si pagano sempre, a maggior ragione in questa categoria.

Pur nelle ultime settimane avarissime di punti, non è mai mancato l’impegno, la voglia di provarci, la sensazione di riuscire comunque a lottare alla pari.
Non è mai mancata la forza di provare ad andare oltre le difficoltà che di volta in volta si sono palesate; basti pensare a tutte le assenze di breve, medio e lungo corso che devono anch’esse far riflettere, qualche pesante errore singolo che ha pregiudicato diversi risultati, e poi, certamente, pezzi di bravura indiscussa da parte di attaccanti avversari.
Il tutto, al cospetto di alcune ingenuità fatali, di qualche timidezza di troppo sui piedi dei nostri esterni offensivi, alcuni dei quali, per diversi motivi, anche poco impiegati. Poco disponibili. Poco presenti e graffianti.

Quel secondo tempo di Crotone e quel gol da centrocampo di Barrow contro il Bologna, dicevamo, sono stati in grossa parte gli artefici di questo periodo grigio anche sotto il punto di vista d’una serenità indispensabile, in certi prospetti, per poter esprimersi al massimo.
Sono stati gli indizi primari di un periodo storto anche col fato, con una ruota degli episodi che spesso bastona proprio quelle squadre maggiormente in deficit d’esperienza, esposte per natura a prendere tutto quel vento in faccia.
Per superare momenti del genere, talvolta, basterebbe una vittoria anche poco meritata, un po’ fortunata, un giro di vento favorevole improvviso nel contesto di gare equilibrate, combattute e difficili come quella di ieri contro il Verona di Juric.

Non era, certo, lo Spezia di qualche tempo fa nemmeno quello dei primi 45 minuti di ieri, spesso in balia di un avversario di grande livello, nonostante la trappola del fuorigioco sia spesso scattata con ottimi automatismi, a differenza delle ultime settimane.
Era uno Spezia migliore, invece, quello che ha impattato ottimamente la ripresa, che sembrava essersi maggiormente compattato e aver preso le misure all’avversario, fino al momento dell’ennesima ingenuità singola a livello difensivo, con quel rosso a Chabot che ha stravolto tutto, mandando in frantumi anche qualche stuzzicante idea offensiva poco prima abbozzata.

E’ anche dalla società, adesso, che si aspetta un colpo, uno sforzo, il tentativo di un ulteriore passo avanti per provare a vincere quel mini-campionato salvezza ristretto a poche squadre, ognuna delle quali potenzialmente, o probabilmente, più avanti della nostra a livello qualitativo spicciolo.
Un aiuto a questo allenatore che, nell’ultimo periodo, ha provato anche ad andare meno all’arrembaggio, con intelligenza, cercando di limitare qualche punto debole figlio anche del momento meno sereno e fortunato rispetto a quell’autunno meraviglioso.

Oltre a Saponara, che da domani sarà a disposizione, occorrerà qualche innesto che garantisca solidità e magari esperienza in certi ruoli più deficitari sotto questi punti di vista.
Occorrerà pescare qualche gol in più, al di la del recupero di Galabinov che non può, purtroppo, dare sufficienti garanzie in termini di integrità fisica.

Provarci con determinazione, andando al mercato anche con validi argomenti economici – necessari in questo angolo di calcio mai esplorato prima – perché poi anche di quell’aspetto si evidenzierà l’importanza quando sarà il momento, lo speriamo tutti, di andare ad incassi pesanti in caso di permanenza nella massima serie. Con inevitabili, conseguenti riflessi positivi.
La ruota economica che ne scaturirebbe sarebbe di una portata incredibile e non sappiamo oggi quanto potrà rivelarsi un peccato, per una società solida e in salute come pochissime altre nel panorama nazionale, dover restare dentro rigidi parametri in questo delicato momento.
Una materia della quale il presidente Volpi non ha certo bisogno d’insegnamenti o sproni, determinante sarà la sua voglia d’incentivare tutti a provarci con grande decisione, lasciando da parte per un momento lacci e lacciuoli legati a ogni possibile, rigido paletto da non oltrepassare.

C’è bisogno di una spinta importante per un complesso che già ha dato, e che sta dando molto.

Dennis Maggiani
Dennis Maggiani
Nato a La Spezia, laureato in Scienze giuridiche, Istruttore qualificato di Scuola Calcio, ex Osservatore del Settore giovanile dello Spezia Calcio. Dal 2015 redattore di Spezia Calcio News Quotidiano.

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