FOCUS – Dentro quegli abbracci dopo il novantesimo

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Un altro capolavoro targato Vincenzo Italiano, quello di ieri a Torino.
Un capolavoro di un gruppo sempre più coeso e compatto, che sa di avere un grandioso obiettivo da andare a prendersi con le unghie, sempre, ma con argomenti via via più forti.

Ecco perchè spesso, a fine partita, dopo le vittorie o dopo risultati comunque importanti come quello di ieri, il gruppo dei titolari e dei panchinari si riversa in campo assieme allo staff per urlare tutta la propria gioia e celebrare il mattone di giornata messo su.
Mattoni che fanno costruzione, passo dopo passo.
Quell’ abbraccio ripreso sempre da fotografi e telecamere sancisce una grande volontà generale, tante teste in una. Potremmo dire, quasi, un corpo unico.

Dentro quel cerchio c’è sempre qualcuno che parla, che ringrazia, che carica e che promette battaglie anche per il futuro.
E’ forte la consapevolezza che, pur consci di qualche naturale lacuna tecnica al cospetto di molte altre formazioni di questo campionato, ci si possa salvare solo lavorando strenuamente di squadra e con grande concentrazione, come ieri, quando ogni meccanismo ha richiesto per 90 minuti la perfezione, dopo l’uomo in meno.

Dentro l’abbraccio di ieri si nascondeva già il perdono collettivo per Vignali, autore di un intervento duro, punito senza scrupoli di sorta e mandando anche un pò al macero qualche legge non scritta riguardante il buonsenso arbitrale a inizio partita. Ma questa è un’altra storia, della quale potremmo aver torto.
Il fante di Bragarina doveva prestare maggiore attenzione, ci hanno però pensato i suoi compagni a chiudere le linee di passaggio con movimenti oliati fino alla massima scrupolosità, a limitare le catene laterali della formazione di Giampaolo, a frenare un attacco che, sebbene non goda di ottima salute, vedeva elementi di valore come Belotti, Verdi e Zaza.

Ci hanno pensato i suoi compagni a sfoderare l’ennesima prova maiuscola di questo campionato, sfiorando addirittura in più occasioni il gol e concedendo davvero le briciole ai granata.
Ecco, la concentrazione della quale parlavamo: 90 minuti nei quali non potevi permetterti il minimo errore, ragionando senza sosta singolarmente e di reparto.
Un blocco unico ha difeso e attaccato, scivolato spesso sapientemente in orizzontale e sfrontato in verticale non appena ne capitava l’occasione.
Un gruppo che pare esaltarsi ogni volta che si trova davanti un ulteriore ostacolo, come fare con semplicità 31 dopo aver fatto 30.

Gli applausi sono ancora una volta unanimi e provenienti da ogni direzione.
Anche di ciò questa squadra deve godere.
Urge, ora, recuperare Ferrer, Ricci, Bastoni e Acampora, forze fresche necessarie dopo questo mini ciclo che ha visto i bianchi fare punti pesanti e prestazioni molto intense anche da un punto di vista fisico.
Dentro chi può avere anche solo una mezzora nelle gambe ma conosce a menadito lo spartito e anche solo quel poco, importante, può garantirlo.

A breve se ne saprà di più del recupero di Nzola, sul quale Italiano mostra fiducia anche in ottica Roma per la gara di campionato, senza però sottovalutare le ultime prestazioni di Piccoli e la voglia di Galabinov di riprendersi un minimo di scena sebbene anche lui, da qui in avanti, sia consapevole della necessità di gestire con intelligenza e senza sovraccarichi il suo utilizzo.
Per la Coppa Italia è dunque previsto un massiccio turn over, che non vorrà necessariamente dire calo di concentrazione o di qualità. Anzi.
Erlic, Ismajli, Ricci, Bastoni, Deiola, Verde, Saponara, Farias, Galabinov, solo per fare qualche nome, potranno mettere minuti nelle gambe e cercare di garantire lo stesso livello di qualità degli uomini maggiormente impiegati da mister Italiano nelle ultime settimane.
Mentre sulla corsia di destra, necessariamente, qualcosa dovrà arrivare dal mercato dopo la bocciatura ormai definitiva di Sala, la scarsa integrità fisica di Mattiello e qualche acciacco di troppo di Ferrer.

Non si lasci nulla d’intentato, da parte di tutti.
Questo gruppo merita di essere rinforzato dove possibile, senza guardare la virgola. O lo zero virgola.

Dennis Maggiani
Dennis Maggiani
Nato a La Spezia, laureato in Scienze giuridiche, Istruttore qualificato di Scuola Calcio, ex Osservatore del Settore giovanile dello Spezia Calcio. Dal 2015 redattore di Spezia Calcio News Quotidiano.

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