Una partenza da sogno, poi il calo, fisiologico.
Non sembra conoscere mezze misure il Sassuolo di Roberto De Zerbi, ma, del resto, il credo calcistico dell’allenatore bresciano non lascia spazio a troppe interpretazioni.
Attaccare, pressare alto, divertirsi: sono questi i comandamenti che da un anno e mezzo a questa parte accompagnano il nuovo Chievo dei miracoli.
E non è un caso che i numeri dicano chiaramente come il Sassuolo, oltre a offrire piacevoli prestazioni, sia tra le squadre di A che fanno del credo offensivo un vero e proprio X Factor: 33 reti messe a segno, 30 subite, per un totale di otto vittorie, sette pareggi e cinque sconfitte.
Nello specifico, pur nella triste e desolata realtà calcistica dovuta alla pandemia da Covid 19, la squadra di De Zerbi sembra offrire il meglio fuori casa, dove è riuscita a ottenere cinque affermazioni contro i tre segni X e le altrettante defezioni.
Ad ogni modo, da ormai due mesi il 4-2-3-1 sassuolese sembra dare qualche piccolo segno di cedimento complice un andamento non proprio felice: nelle ultime dieci uscite, compresa l’eliminazione dalla Coppa Italia per mano della cadetta Spal , sono arrivate appena due vittorie, a fronte di cinque sconfitte e tre pareggi, l’ultimo acciuffato al 95′ in quel di Cagliari.
L’ottavo posto in classifica non è di certo da buttare, anche se De Zerbi è stato molto esplicito nel ribadire che l’obiettivo minimo stagionale è la qualificazione in Europa League.