Spezia – Milan, e il “Picco” vuoto, per un sabato sera che avrebbe dovuto misurare febbre altissima.
Roba da incubo, se non fosse che questa triste abitudine legalizzata abbia ormai preso fino al midollo le vite di ognuno.
Sarà un altro Davide contro Golia per gli uomini di Vincenzo Italiano, duelli apparentemente impari che non devono però spaventare come accadeva qualche mese fa.
Giocare di squadra, restringere ancor di più il rettangolo verde di Viale Fieschi, sperare in una giornata storta di qualche campione in maglia rosso – nera, tentare qualche imboscata gloriosa. Ogni elemento tra questi potrà essere decisivo.
Spezia – Milan – chi l’avrebbe detto solo un paio di settimane fa – sarà un derby tra proprietà americane, oltre che una sfida inedita in campionato date le tradizioni e la storia calcistica dei due club, cosi differenti per blasone e seguito.
In riva al golfo arriva la capolista di questa serie A guidata da un allenatore, Stefano Pioli, che non ha nessuna intenzione di snobbare l’avversario: ha l’esperienza giusta, il tecnico ex Lazio e Inter, per sapere quanto pesino i punti guadagnati in provincia.
Arriva Zlatan Ibrahimovic, e sarà assolutamente curioso vederlo proprio li, nel mezzo del nostro “tempio”, di quel luogo ai limiti del “sacro” che ha predicato per decenni la massima espressione del calcio di provincia, operaio, genuino, sanguigno.
E’ quasi roba da non crederci, appunto, come recita il bellissimo refrain post-promozione.
Chissà se il tecnico aquilotto ha preparato qualcosa di specifico per lo svedese – ammesso che parta dal primo minuto – oppure se ha concentrato ogni sforzo settimanale nella cura di un meccanismo difensivo che non ha mai badato troppo alla forza dell’avversario, neanche contro attaccanti di primissimo livello.
Le marcature più o meno stringenti van bene ma non è tutto se analizziamo la filosofia di Italiano, il suo modo di difendere, le porzioni di campo occupate dai nostri difensori, la mentalità inculcata al gruppo.
Senza dimenticare che la forza offensiva del Milan non si ferma certamente all’ex attaccante di Juve, Inter, Barcellona e Manchester United, potendo contare sulla forza e la personalità di Mario Mandzukic, sulla rapidità di Rebic, sull’imprevedibilità di Leao e Saelemaekers.
Al pari di ogni duello, insomma, conterà ancora come sempre l’organizzazione, lo spirito di squadra, la cura delle distanze e dei dettagli, materie che fanno di Vincenzo Italiano uno degli allenatori in assoluta rampa di lancio perfino nella massima serie.
Ancora una volta i tifosi aquilotti si aggrapperanno a lui, a chi ha idee chiare e spalle larghe, a una squadra che grazie a inaspettate e preziose vittorie recenti può affrontare questa gara a testa alta, con gioia, con grande spensieratezza.
Roba che, in certi casi, può persino tramutarsi in un vantaggio..