Il punto strappato in rimonta contro il Parma è più che un brodino.
Come piace dire a noi, somiglia più a un mattoncino utile per quell’intera costruzione iniziata a tirare su qualche mese fa, nello scetticismo totale di tutti gli addetti ai lavori.
Come di consueto, certe gare nell’impianto di viale Fieschi nascondono trappole dietro ogni angolo, su ogni zolla, dentro qualunque chiave tattica.
È ormai lampante come, contro avversari di un certo tipo che vengono a Spezia con lo scopo di non concedere spazi, di giocare “sporco” in mezzo al campo con gente spesso d’esperienza e agire di rimessa, questa squadra vada in difficoltà.
Non una novità nel mondo del calcio, questa, dato che sovente pure gli squadroni soffrono la compattezza e la fisicità di alcune squadre di provincia quando devono far gioco e crearsi luce di fronte alla porta avversaria.
Nel primo tempo di ieri ha funzionato un po’ tutto, poco.
L’impostazione da dietro, spesso lenta e prevedibile, la difficoltà del centrocampo “leggero” di scrollarsi di dosso alcune marcature ferree, pesanti anche da un punto di vista fisico.
E poi ha funzionato poco il discorso “falso nueve“, con Agudelo spesso costretto a correre a vuoto, questa volta incapace di riuscire ad arpionare palloni, difenderli, fungere da calamita per i reparti, giocare con gli esterni.
Questione, certo, di caratteristiche avversarie, contro cui è più utile giocare probabilmente con centravanti di peso, interpreti più adatti a strappare palloni nella spazzatura, a mettere chili e propulsione offensiva su tutta la tre quarti avversaria quando c’è da lottare palla su palla.
Qualcosa che può incidere anche pescando dal lancio lungo necessario, talvolta, per eludere la pressione degli attaccanti avversari e per girare un po’ alla larga dalla guerra in mediana.
Per andare davvero, poi, a fare la guerra sulle seconde palle, una guerra spesso decisiva, nella quale ieri gli uomini di Italiano hanno concesso troppo nel primo tempo.
Chissà che possa tornare utile, allo scopo, una “rispolverata” di capitan Terzi, in grado con la sua esperienza di giocare tranquillo in momenti caldi dei prossimi scontri diretti, contro centravanti forti ma non fenomenali, un esempio su tutti, Lapadula.
Capitan Terzi che potrà essere importante anche in fase di impostazione, li dove lo Spezia in queste settimane fa un po’ fatica. L’esperto difensore potrebbe risultare fondamentale, con la sua visione di gioco, in caso di centrocampo più “pesante” e meno geometrico, se mai il mister decidesse, contro certe squadre appunto, di rinunciare a Ricci.
Un centrocampo insomma ridisegnato su misura per battaglie nelle quali ci sarà da portare a casa la pelle, nel momento che più conterà e nelle partite di maggior rischio, tenendo presente che il fattore fisico e muscolare, in serie A, ha sempre avuto un suo perché soprattutto in determinati periodi della stagione.
Sarà importante recuperare alla causa Pobega, rilanciare magari Agoume, dare fiducia a questo Leo Sena, buon compendio di tecnica e fisicità.
Tutto ciò potrà conciliarsi con la necessità di non snaturare troppo la propria identità di gioco?
Si, perché a scanso di equivoci lo sottolineiamo ancora una volta: un accorgimento del genere potrebbe essere funzionale per quelle partite li, al “Picco“.
Quelle alle quali pensiamo tutti..
