FOCUS – Che bruci come fuoco il ricordo dell’andata a Crotone..

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Smaltita ormai la rabbia per quel finale incredibile dell’Olimpico, la truppa di Vincenzo Italiano mira il prossimo obiettivo dopo essersi presa i consueti complimenti, oltre che l’applauso unanime della sua gente che non finisce mai di stupirsi per la personalità e la mentalità con le quali, questa squadra, affronta campi e avversari tutt’altro che agevoli.

Un punto che pareva ormai in tasca, quello di Roma, e che sarebbe pesato alla stregua di uno dei mattoncini fin qui piantati a terra.
Uno “scippo” indolore solo se consideriamo la sconfitta del Cagliari, e cioè della squadra che a oggi occupa il terzultimo posto della graduatoria, distante ancora 7 punti (8 considerando gli scontri diretti).

Mister Italiano lascia Roma da signore, senza polemiche.
Non crediamo certo che questo dipenda – come si è letto da qualche parte in maniera bizzarra – da un fantomatico futuro sulla panchina che è oggi occupata da Simone Inzaghi.
Lo fa perché questo è il suo modus operandi, perché ritiene un errore grave sempre, ma ancor più in questo momento, caricare di alibi la sua squadra, spianarle anche inconsciamente facili fughe dalla massima concentrazione e dalla massima cura dei dettagli.

E’ persino superfluo sottolineare che sabato ci sarà un incrocio di quelli pesanti, che potrebbero risultare determinanti per l’obiettivo finale: il Cagliari di Semplici, ancora impallinato nei suoi vecchi problemi, sarà di scena a Milano contro l’Inter, mentre lo Spezia ospiterà il Crotone di Cosmi, acceso rivale degli ultimi anni in cadetteria.

Un incrocio che parrebbe strizzare l’occhio del destino verso il golfo dei poeti, se non fosse che sarà tutto da verificare il grado di “cattiveria” con la quale l’Inter – oggi adagiata su un comodo vantaggio in classifica sulle inseguitrici – affronterà questo match, senza considerare il risultato del recupero di mercoledì sera contro il Sassuolo.
Mentre, dall’altra parte, quella del “Picco” non appare certo gara scontata o agevole.
Il ricordo dell’andata dovrà essere vivo come fuoco, il ricordo di quel giorno, forse l’unico di questo campionato, nel quale le aquile sbandarono e presero schiaffoni contro un Messias formato Messi, uno in grado, al pari di Ounas, di mettere a ferro e fuoco la nostra retroguardia se il livello di tensione non sarà adeguato al contesto.

Quell’1-4 in terra calabrese andrà vendicato, dopo essere stato attentamente studiato in settimana.
Non sarà lo stesso Crotone di quei giorni, ma le stesse, se non superiori, saranno le forze in campo.
Sarà una settimana di lavoro intenso per il tecnico aquilotto, sarà probabilmente l’occasione per rivedere uno Spezia maggiormente guardingo in tema di linea difensiva, un pò alla stregua dell’ultimo periodo – eccezion fatta per la sfida contro la Lazio.

Disinnescare l’unica vera forza avversaria sarà il modo più intelligente e razionale per andare alla ricerca dei tre punti senza incorrere in rischi inutili, giocando anche col cronometro, sulla distanza, cercando di approfittare di un avversario che potrebbe non reggere 90 minuti a livello di concentrazione e rabbia agonistica data la sua posizione in classifica e i suoi perenni problemi dalla cintola in giù.

Sarà, chissà, il momento del ritorno al gol di Nzola. Di un ruggito d’orgoglio.
Perchè ora, davvero, manca solo la sua sgasata per attraversare questi ultimi metri di gloria.

Dennis Maggiani
Dennis Maggiani
Nato a La Spezia, laureato in Scienze giuridiche, Istruttore qualificato di Scuola Calcio, ex Osservatore del Settore giovanile dello Spezia Calcio. Dal 2015 redattore di Spezia Calcio News Quotidiano.

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