La tappa di Modena rappresenta un nuovo, importante crocevia salvezza per lo Spezia di mister D’ Angelo.
Colpisce, in fase di conferenza stampa, la concentrazione del mister in previsione della gara di domenica pomeriggio.
L’ uso di poche parole, la consueta schiettezza, i concetti sviluppati in brevi ma esaustive sintesi, quasi a voler richiamare tutto il gruppo alla massima attenzione.
È il momento della sostanza, dei pochi fronzoli.
È il momento di richiamare e di estrapolare ogni energia mentale positiva, sfruttando la forza degli ultimi risultati utili consecutivi.
Il mercato di Gennaio ha portato senza dubbio benefici in termini di scelte per quanto concerne la formazione titolare e, aspetto tutt’altro che secondario, consente finalmente al tecnico aquilotto una gestione dei 90 minuti potenzialmente più varia e sostanziosa.
Un elemento, questo, imprescindibile nella nuova Era dei 5 cambi e la cui insufficienza nello specifico è costata caro allo Spezia del girone d’ andata.
Non serve ricordare il lungo periodo nel quale, a tal proposito, lo Spezia di Alvini consumava tante energie nei primi tempi trovandosi poi quasi impossibilitato a rifornire la macchina di carburante – oltre che di qualità – sufficiente per tenere alto il ritmo e tentare un cambio di passo decisivo. Anche solo diverso.
Mateju, Nagy, Jagiello, Falcinelli, Di Serio, in attesa di Tanco, sono tutti elementi che portano in dote maggiore fisicità e un completamento necessario delle qualità di un gruppo che, al contempo, sta iniziando a recuperare giocatori che per un motivo o per l’altro hanno avuto un rendimento per troppo tempo al di sotto della sufficienza.
Più scelta dunque, maggior possibilità di variare il disegno tattico iniziale, maggiore imprevedibilità portata dalle diverse caratteristiche presenti oggi nella rosa aquilotta dalla cintola in su.
30 anni sono passati dall’ ultima rocambolesca vittoria ottenuta a Modena, una vittoria firmata Beppe Vecchio, attuale tecnico della Primavera aquilotta e indimenticata icona degli anni ’90.
Chi vi scrive, quel giorno era un bimbo che dal sedile posteriore ascoltava in auto la radiocronaca di una folle partita che, al 90esimo, ci vedeva ancora sotto 1-0.
La legge dei grandi numeri impone prima o poi una revisione.
Bravissimo Dennis hai scritto un pezzo stupefacente congratulazioni sei un mito