Non aveva molti jolly da giocarsi nell’ultimo periodo lo Spezia in ottica rincorsa salvezza, non ne restano probabilmente altri dopo quello maldestramente sacrificato contro la Feralpisalò.
Dopo la battaglia di Modena, considerato le tante energie spese, sarebbe probabilmente servito un atteggiamento tattico più attento, che non vuol dire meno efficace dal punto di vista offensivo. Anzi, talvolta è proprio il contrario.
Dopo i primi 15 minuti di pressione aquilotta, a poco a poco la partita è sembrata scivolare via con troppa evidenza e con troppa facilità dalle mani di uno scarno centrocampo disegnato per l’occasione da mister D’Angelo.
Nel 3-4-3 proposto non convincono le posizioni di Vignali, le caratteristiche di Mateju e di Cassata oltre a quelle di Jagiello e di Moro, in relazione al loro utilizzo tattico.
Qualche perplessità riguarda il ricorso in una partita del genere alla difesa a 3, stante il recupero di un giocatore fondamentale per la solidità del reparto come quello di Hristov, elemento che porta affidabilità e maggiore rapidità rispetto ad altri interpreti.
Lo Spezia, mercoledì, ha esposto il fianco scoprendosi troppo presto né carne né pesce, senza profondità per le caratteristiche stesse dei due esterni di centrocampo e di Moro, che nei tre davanti ha certamente un senso se schierato in posizione centrale non avendo caratteristiche per aprire il campo, attaccare la profondità, tentare uno contro uno e dialogare con una corsia mancina già forzatamente monca.
Il tutto senza considerare la posizione di Jagiello accanto a Esposito, che porta il napoletano a un surplus di lavoro con e senza palla, e la difesa a non avere una sufficiente diga davanti a sé.
Più i minuti passavano più i reparti apparivano sfilacciati, qualcosa che il tecnico aquilotto non ha saputo o potuto modificare.
Per questo, e certamente non solo, lo Spezia ha probabilmente gettato alle ortiche una partita che aveva urgente bisogno di certezze e di compattezza a maggior ragione dopo – lo ripetiamo – una gara dispendiosa come quella giocata in Emilia.
In un turno che appariva dunque favorevole si è persa la ghiotta occasione per accorciare in maniera pesante su una zona salvezza che, alla fine, risulta addirittura più distante dopo il pareggio ottenuto dal Pisa proprio contro il Modena.
Dalla prossima gara di Bari saranno ancor più ridotti al lumicino i margini di errore, un dato sicuramente non confortante a livello mentale per una squadra che sembrava aver risolto un certo tipo di problematica che l’ha attanagliata sin dall’inizio di questa stagione.
Diversi sono i giocatori dalla cintola in su chiamati a dare un cenno di riscossa, che molto di più avrebbero dovuto incidere nell’ultima gara casalinga – al di là del quadro tattico che abbiamo trattato – consci come tutto l’ambiente che il momento è ora. Non più rimandabile.
Nessun altro jolly disponibile.