[ot-caption title=”Andrea Catellani, uno dei migliori di questo inizio stagione – Foto Patrizio Moretti” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2014/09/Andrea-Catellani.jpg”]
Dopo aver smaltito la prima vera gioia stagionale ed avendo ancora negli occhi la sensazione netta e chiara di un nuovo inizio nel rapporto squadra-tifosi, meritano di essere analizzati quelli che sono probabilmente i due messaggi più importanti lanciati dal Mister a tutti i naviganti.
Il primo messaggio è di natura “tattica“, ma non solo.
Andando immediatamente nello specifico, quel Cisotti schierato a centrocampo sia nel primo che nel secondo tempo, seppure in due distinti schieramenti tattici (4-4-2 primo tempo, 4-3-3 secondo tempo).
Lo spostamento di Culina ad attaccante esterno nella seconda frazione di gioco e l’avanzamento di Brezovec, in un centrocampo ridisegnato negli spogliatoi con la stessa facilità con la quale si usa gomma e matita.
Tutte situazioni che fanno capire come le variegate caratteristiche tecnico-tattiche di molti giocatori di questa rosa, permetteranno di non dare mai punti di riferimento stabili agli avversari.
Quindi a seconda delle partite e delle circostanze, ma partendo da una posizione di forza e non necessariamente aspettando le mosse avversarie per adeguarsi.
Uno Spezia camaleontico dunque, ben lontano da quello standard e rigido visto troppe volte in questi anni attraverso diversi allenatori.
In questo senso, il messaggio che, a loro volta, i giocatori hanno dato al mister, è di massima disponibilità e sacrificio, segno che nel gruppo c’è voglia di dimostrare il vero potenziale, di riscattare un inizio non semplice e sfortunato, c’è voglia di meravigliare e probabilmente anche di far ricredere molti scettici di inizio anno, con la giusta mentalità.
Ed a proposito di mentalità e atteggiamento, quella pressione costante sui portatori di palla avversari, la compattezza tra i reparti e di conseguenza la quasi costante pericolosità e fluidità delle ripartenze, col giocatore in possesso palla pronto ad avere sempre almeno una o due opzioni di passaggio disponibili, potranno fungere da fulcro per sbloccare molte partite complicate.
A molti non sarà sfuggita una certa “somiglianza” con vecchie squadre amate da questa piazza, da quella di Mandorlini – che, ricordiamolo, faceva soprattutto delle ripartenze la sua forza – a quella più operaia e solida di Antonio Soda.
Il secondo messaggio lanciato dal mister è, se vogliamo, ancora più forte e chiaro rispetto a quello tattico.
Chi non mostrerà carattere, impegno e attaccamento alla maglia, fin dalla settimana di preparazione alla partita, non scenderà in campo e probabilmente neanche in panchina.
Che sia il campo di Follo o quello di qualunque piazza della Serie B, chiunque scenderà in campo dovrà dare tutto o quantomeno dovrà dimostrare massimo impegno.
A questo giro ha pagato Schiattarella, il giocatore che probabilmente, fin dallo scorso anno, ha deluso più di tutti viste le credenziali con le quali è arrivato ed i galloni da Capitano dei quali addirittura è stato investito fin da subito.
La sua progressiva involuzione e inconsistenza anche tecnica fino all’ultima partita di Varese ha fatto storcere il naso a molti.
Avrà il tempo di recuperare, a costo di rimettersi in discussione e di mettere la testa al 100% dentro questa causa.
Ecco dunque il secondo messaggio forte e chiaro diretto a tutti i naviganti: nessuno si senta sicuro del posto, indipendentemente dal nome che porta sulle spalle e dal curriculum che porta in dote.
Alla squadra adesso spetta il compito di fare sempre più “sua” questa mentalità, di rivestirsene come fosse una seconda pelle, quella pelle della quale erano rivestite le squadre mai dimenticate.
