Felice Piccolo: Ci mancano i tre punti con il Carpi, i secondi tempi? Una questione mentale (Video)

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Prima della ripresa degli allenamenti del pomeriggio a Follo, ha parlato in conferenza stampa il difensore aquilotto Felice Piccolo, dopo la buona prestazione fatta registrare sabato  pomeriggio nella sfida casalinga contro la capolista Perugia.

Iniziando a parlare della partita di sabato scorso e dell’umore che ha portato in squadra, ha dichiarato:Quando si vince la settimana è in discesa, ma bisogna lavorare sempre a buon livello, nonostante il risultato delle partite“.

Si è poi soffermato sulla sua condizione fisica e sulla sua prima uscita stagionale con la Primavera:Erano tre mesi che non scendevo in campo, ma ho lavorato molto e mi sentivo bene, quindi sono molto contento della prestazione fatta sabato pomeriggio. La mia prima partita in Primavera contro la Juventus è stata una grande emozione. Nel calcio la testa è molto importante e nonostante fossi con la Primavera, l’ho affrontata come una gara altrettanto importante“.

Riguardo allo schieramento della difesa a tre o a quattro e analizzando la partita di sabato contro il Perugia, ha spiegato:Non ho problemi a giocare a tre o a quattro, a tre si coprono meglio gli spazi, ma per me non c’è molta differenza. Sull’1-0 abbiamo avuto la paura di vincere, ma ci sta perché siamo una squadra giovane e può succedere. Il Perugia nonostante l’inferiorità numerica era messo bene in campo e ci ha messo in difficoltà. Il gioco di sabato è stato molto dispendioso a livello fisico e ci sta il calo che abbiamo avuto nel secondo tempo“.

A proposito della prossima trasferta a Vercelli e delle sue esperienze passate alla Juventus e Cluj, dichiara:Lo spirito con cui affronteremo questa trasferta sarà lo stesso con cui abbiamo affrontato il Perugia, ma con un po più di cattiveria. La mia esperienza alla Juve in serie B è stata una grande cosa. Giocavo con dei campioni del mondo ed è stato molto importante. Ho giocato a centrocampo con Nedved e Camoranesi quindi era molto facile, però posso adattarmi anche in mediana. Il livello del campionato rumeno è diverso, ci sono quattro o cinque squadre di livello, mentre le altre possono definirsi come quelle della serie B italiana. La vera differenza è nella pressione, in Italia ce n’è molta di più, ma cambia anche il modo di giocare, in Romania si prova sempre a giocare palla a terra“.

Giulia Lorenzini
Giulia Lorenzini
Nata a La Spezia, diplomata al Liceo Classico, giornalista pubblicista. Collabora con tuttob.com, prima dell'esperienza televisiva a Sportitalia e quella con la conduzione di uno spazio nella trasmissione Assist Show su Primo Canale. Collaboratrice del Secolo XIX online per la sezione eventi, è redattrice di SpeziaCalcioNews dal 2014.

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