[ot-caption title=”Leandro Chichizola, protagonista a Vercelli – Foto SpeziacalcioNews” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2014/08/05-Leandro-Chichizola.jpg”]
Chichizola – 7 – Effettua la prima parata difficile a metà del secondo tempo, su una conclusione potente di Fabiano appena dentro l’area. Poi viene mortificato dalla scellerata decisione dell’arbitro che considera da rigore il contatto con Coly. Infine tocca appena il rigore di Marchi e respinge la conclusione del possibile 2 a 0 di Beretta. Mazziato.
Valentini – 6 – Buono in fase di chiusura, un po’ meno in fase di rilancio e partecipazione all’azione offensiva. Resta comunque il difensore con più rapidità, anche se si deve far benedire, perché in tre presenze fa registrare la terza sconfitta. C’è da toccarsi… Sfortunato.
Ceccarelli – 6,5 – Partita in sicurezza, nella difesa a tre si sente più protetto e la comanda con la sua esperienza e qualità. Peraltro non è certo costretto a fare gli straordinari visto che i padroni di casa si rendono veramente pericolosi solo in una circostanza. Inamovibile.
Piccolo – 6,5 – Si sta integrando con Ceccarelli ed affinando i movimenti nella difesa a tre, non sembra soffrire particolarmente il calo della seconda gara, lo testimonia una sola incertezza nei 90 minuti. Tenta un gol impossibile in rovesciata nel primo tempo, quando invece dovrebbe lasciare la sfera a Situm, meglio piazzato. Esperienza.
De Col – 6 – Il 4-3-3 della Pro, è in effetti un 4-5-1 e quindi le fasce sono intasate, ne consegue che fa un po’ di fatica a dare supporto alla fase offensiva. E’ comunque buona la sua gara in copertura. Racchiuso.
Canadija – 6,5 – All’esordio assoluto, i primi minuti sono da tremarella, poi prende la posizione in campo e riesce a gestire una fase finale del primo tempo un po’ in affanno. Nella ripresa rientra in campo con maggior coraggio e sfiora subito il gol con un’azione personale che, solo per la bravura di Cosenza, non si tramuta nel vantaggio. Dimostra buone qualità tecniche e fisiche. Personalità.
Juande – 7 – Deve fare da chioccia ai due ragazzi che gli giocano a fianco, ma gestisce il tutto con la solita tranquillità ed abilità. Sempre posizionato al posto giusto, fa girare la squadra a dovere, specie nel secondo tempo. Nel finale si arrabbia con il direttore di gara, a ragione, per una serie di sviste. Magari non darà l’impressione di essere un condottiero, ma il suo peso nella squadra si sente alla grande. Pilastro.
Acampora – 6,5 – Anche lui all’esordio assoluto, l’inizio gara è un po’ complicato, anche perché tende spesso a portar palla più del lecito, con il risultato che non ne esce nulla di positivo per la squadra. Soffre per tutta la prima frazione, ma è nel secondo tempo che da il meglio di se. Una sua incursione consenta a Catellani di andare al tiro. Bjelica lo sostituisce per il giallo che rimedia e per passare al 4-2-4. Anche lui, come Canadija, dimostra di poter essere una valida alternativa al centrocampo titolare. Carattere.
Migliore – 6 – Il ragionamento sulla sua gara è affine a quello fatto per De Col, troppo affollamento sulle fasce per riuscire ad essere decisivi in fase offensiva. Ciò nonostante ci prova, ma deve fare attenzione anche in copertura. Limitato.
Situm – 5,5 – Prova a trovare la posizione migliore, ma fatica a farlo, specie quando lo Spezia attacca a pieno regime. Più utile e disinvolto nelle ripartenze, ma fa parte delle sue caratteristiche. Meglio nel secondo tempo, anche se a macchiare la sua prestazione c’è l’errore piuttosto clamoroso che commette sulla respinta del portiere Russo. Peccato, avrebbe segnato la seconda rete consecutiva e permesso alla squadra di poter gestire un vantaggio meritato. Sbercia.
Catellani – 6,5 – Nel primo tempo fa confusione, perde molti contrasti, ma soprattutto porta palla troppo ed a sproposito. Nella ripresa gioca a due tocchi e ne guadagna la manovra offensiva. Potrebbe far meglio nella conclusione a rete intercettata da Russo, ma che non sia un goleador è ben chiaro a tutti, ciò nonostante è sempre uno dei migliori in campo. Altalenante.
Cisotti – s.v. – Ultimi 15 minuti di gara sull’esterno di destra, prova a mettere nel mezzo qualche pallone invitante.
Giannetti – s.v. – Il rientro più importante nell’economia della squadra. Negli ultimi minuti fa sentire il suo peso nell’area avversaria, ma non gli arriva la palla buona.
Mister Bjelica – 6,5 – Conferma il 3-5-2, peraltro già atteso alla vigilia quando, visti gli assenti, fare pretattica era perfettamente inutile. Tanto più che gli viene a mancare anche Sammarco. Non ha timore ad inserire gioventù in squadra e pensa di mantenere questo assetto nelle prossime gare, a dimostrazione di come non sia schiavo degli schemi, ma li usi per far rendere meglio la sua squadra. Elegante nel dopo gara nel non cadere nel piagnisteo nei confronti degli errori arbitrali e delle assenze. Bravo mister continua così.
Arbitro Di Paolo – 3 – Sino al rigore assegnato alla Pro la sua direzione è poco contestabile, ma è il dopo che sconcerta. Il rigore concesso, come detto e ridetto da tutta Italia, lo vede solo lui, ed è colpevole anche il suo collaboratore di linea che, pur vedendo molto meglio di lui, non lo induce a cambiare la decisione. Ma non è finita, ribalta un rigore su Giannetti, strattonato vistosamente da Cosenza al limite dell’area, assegnando il fallo al difensore, e nel finale non ne azzecca più una nemmeno per sbaglio. Molto, molto dubbia una trattenuta su Ceccarelli sugli sviluppi di un corner. Disastroso.
