[ot-caption title=”Inizio gara a Chiavari tra Entella e Spezia – Foto Patrizio Moretti” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2015/02/Squadre-in-campo-a-Chiavari.jpg”]
Responsabile dell’area tecnica della Virtus Entella ed ex dirigente aquilotto per molti anni, Andrea Grammatica ha parlato ai nostri taccuini del derby ligure di sabato scorso, del mercato dello Spezia e dell’Entella, dell’andamento del campionato di serie B e di tanto altro.
Sabato al “Comunale” di Chiavari, una vittoria un po’ inaspettata per l’Entella, ma tre punti che hanno portato i biancocelesti momentaneamente fuori dalla zona retrocessione: “E’ stata una partita molto complicata per noi, contro una grande squadra; siamo riusciti ad avere un grande approccio alla gara anche grazie ai nuovi acquisti che nel reparto offensivo ci hanno dato molta qualità e ci hanno permesso di fare un buon primo tempo in cui potevamo passare in vantaggio. Nella seconda frazione di gioco è venuta fuori tutta la qualità dello Spezia, che ha avuto un paio di occasioni veramente pericolose e obbiettivamente noi abbiamo fatto molta fatica mentre i nostri avversari hanno espresso tutto il loro potenziale. Poi però siamo riusciti a passare in vantaggio e dopo è venuto anche il secondo gol su una ripartenza. Per noi è stata una vittoria vitale, vista la nostra posizione in classifica“.
Parlando di mercato, un’Entella che con i nuovi acquisti nel reparto avanzato sembra aver fatto il salto di qualità: “Con Sforzini, Cutolo e Masucci abbiamo aggiunto un certo valore all’attacco, ma ovviamente questi tre si dovranno giocare il posto, visto che nel reparto offensivo abbiamo ancora molti infortunati; ci sono Mazzarani, che fino ad ora ha fatto 5 gol, Moreo che è in fase di recupero, quindi il mister avrà molta scelta. Certamente nella partita di sabato questi nuovi acquisti hanno avuto un peso importante, speriamo che continuino ad essere così decisivi anche nelle prossime gare“.
Come ha visto invece il mercato dello Spezia? Da addetto ai lavori un commento sui movimenti degli aquilotti: “Per me è un po’ complicato esprimere un giudizio dall’esterno, visto che non conosco tutti i nuovi giocatori, ma sicuramente Bianchetti per la categoria è un gran giocatore e penso che appena si ristabilirà fisicamente dimostrerà tutto il suo valore. De Las Cuevas non so come stia fisicamente, ma è un giocatore di indubbie qualità e per quanto riguarda Nenè, parla la carriera: sicuramente questi sono valori aggiunti per lo Spezia. Poi ovviamente il mercato di Gennaio nasconde delle insidie e io credo che il bilancio si possa fare solo più avanti“.
Molti gli stranieri in rosa nello Spezia, come giudica questa mescolanza di nazionalità? “Credo che si stia andando verso l’integrazione, non solo sociale, ma anche sportiva: chi fa il nostro lavoro sa che i giocatori buoni non sono solo in Italia, ma anche negli altri Paesi. Non mi faccio influenzare molto dalla provenienza dei calciatori, ma giudico la loro qualità: nello Spezia ci sono giocatori che vengono da esperienze importanti e hanno mentalità e fisicità per imporsi. Il tifoso può fare un ragionamento diverso e avere una percezione differente per quanto riguarda la provenienza geografica di un giocatore straniero rispetto ad uno nazionale, ma ripeto, per noi addetti ai lavori non c’è differenza“.
Uno Spezia che sta puntando molto sui giovani, lo ha dimostrato anche in questa finestra di calciomercato ed ha una tra le rose con l’età media più bassa di tutta la serie B: “Questa è una grandissima cosa: si parla molto spesso di questo argomento nei vari incontri tra dirigenti e responsabili dei settori giovanili delle società. Sono molto felice di questo progetto: quando lavoravo nello Spezia si tendeva a fare delle squadre un po’ “vecchie” per rischiare poco e cercare di raggiungere gli obiettivi; credo che quest’anno si stia dimostrando che se un giovane è forte si può imporre anche in una piazza difficile come Spezia. Nella partita di sabato, per esempio, mi sono piaciuti molto Canadjija e Cisotti, dimostrazione che si può reggere l’urto della categoria nonostante la giovane età“.
Un momento negativo per quanto riguarda i risultati in questo inizio di girone di ritorno per lo Spezia. Come si gestisce una situazione del genere e come si può lavorare sulla testa dei giocatori? “Penso che ci voglia equilibrio, questo è l’ingrediente principale: lo Spezia ha degli infortunati da recuperare, quindi in questo momento la rosa non può esprimere tutto il suo potenziale. Secondo me ci vuole calma e non bisogna farsi prendere da entusiasmi o da depressioni a seconda di come vanno i risultati: le qualità tecniche e fisiche ci sono, Bjelica ha già dimostrato di essere un bravo allenatore e lo Spezia potrà uscire da questa situazione non positiva“.
Infine un commento generale sulla serie B, sulla sorpresa Carpi e sulle sorti delle due liguri in cadetteria: “E’ un campionato molto duro dal punto di vista fisico, soprattutto nel periodo dei turni infrasettimanali; quest’anno sembra essere molto livellato ed equilibrato, la classifica è molto corta e secondo me nessuno si può sentire sicuro della propria posizione, viste le insidie che la serie B nasconde. Il Carpi è la dimostrazione che con programmazione, continuità di gruppo di lavoro e mentalità di giocatori che provengono da categorie inferiori, si possano raggiungere grandi risultati: sono un ottimo esempio per tutte le società. Lo Spezia ha tutte le carte in regola per riprendere la marcia che ha interrotto e mi auguro che l’Entella possa continuare il processo di crescita: per noi la salvezza sarebbe un risultato davvero storico, visto che abbiamo fatto degli investimenti, ma anche grandi scommesse con giovani calciatori provenienti dalla serie D. Siamo una piccola società in mezzo a tante molto blasonate e per noi la permanenza in cadetteria sarebbe davvero una vittoria enorme“.
