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Massimo come l’obiettivo stagionale, massimo come lo sforzo richiesto dai tifosi, Massimo come Mister Rastelli, Massimo come il fu Presidente Cellino.
Vado al Massimo..canterebbe Vasco Rossi. Vado, anzi, andate a gonfie vele aggiungerebbe nell’osservare il cammino fin qui quasi perfetto della corazzata Cagliari.
Dopo la cocente retrocessione della passata stagione, coincisa con l’undicesima stagione consecutiva nella massima – a proposito – serie, il neo Presidente Giulini e il Ds Capozucca hanno imbastito una rosa da far invidia persino a formazioni di A.
Storari, Sau, Dessena, Melchiorri, Farias, Ceppitelli e Giannetti: non è di certo un azzardo affermare che con questi, e altri nomi della formazione sarda, il Cagliari raggiungerebbe tranquillamente quota 40 in A.
Non a caso i ragazzi di Mister Rastelli, reduce dalle ottime stagioni di Avellino, stanno rispettando pronostici e aspettative di precampionato: 26 punti, primo posto in classifica, miglior attacco del torneo con 24 reti realizzate e terza difesa con 10 subite.
Numeri per nulla scontati, considerate le difficoltà , spesso fisiologiche, di quelle squadre appena retrocesse ed incapaci di metabolizzare un passaggio così traumatico.
I riflettori puntati addosso h 24 e un pubblico esigente sono poi fattori da aggiungere al capitolo complessità .
Problematiche che sino a questo momento non hanno intaccato il cammino quasi perfetto dei rossoblu, capaci di ottenere otto vittorie, due pareggi e altrettante sconfitte, entrambe maturate lontano dal Sant’Elia.
Un dato, quest’ultimo, che è forse l’unico neo di una squadra che, lontano dal pubblico amico ha dimostrato la sua imperfezione.
A partire dalla trasferta spezzina di domenica, dunque, obiettivo tre punti. Dalle parti di Cagliari, del resto, un solo verbo è concesso: “binchere”, “binchere” e ancora “binchere“. Insomma, il massimo.