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Dal ripescaggio dalla Lega Pro, al sogno di un ritorno nell’Olimpo del calcio, a un decimo posto senza infamia e senza lode: non si può di certo negare che in questa stagione il volo del Brescia non abbia subito un sali scendi di emozioni.
Un girone d’andata da protagonista e la zona play off in costante controllo, ma una “rondinella” non può essere sinonimo di primavera, specie se ha le ali bucate. E così, giornata dopo giornata, gol subito dopo gol subito, la squadra allenata da Boscaglia, sazia dei 50 punti raggiunti, ha staccato la spina, abbandonando così le speranze di entrare tra le prime otto classificate.
A 270 minuti dal termine della regular season, sembra infatti ormai impossibile che i lombardi riescano a colmare i sette punti di svantaggio nei confronti della Virtus Entella, attualmente ultima qualificata ai play off con i suoi 61 punti.
A tradire l’ottimo cammino intrapreso nella prima parte di campionato una difesa che con 56 gol subiti si aggiudica la medaglia di bronzo nella speciale classifica delle retroguardie più trafitte del torneo.
Oltre a questo, tante, troppe sconfitte, 13, – l’ultima in casa contro il Vicenza – per poter compiere una decisiva scalata verso l’alto.
Analizzando dal punto di vista tattico i bianco azzurri notiamo come i giocatori chiave del tecnico ex Trapani siano i giovani Mazzitelli, Embalo e Kupisz a centrocampo, più gli esperti Geijo e Caracciolo in attacco – 21 gol in due – pronti ad essere schierati col 4-2-3-1 o col più classico 4-4-2. Sia nel primo sistema di gioco che nel secondo, fondamentali i ruoli degli esterni Kupisz ed Embalo, in grado di creare ampiezza e profondità per le punte, nonchè pedine preziose nell’aiutare i terzini in fase di non possesso palla.
Tatticismi a parte, diversi sono i malumori e gli interrogativi serpeggianti per la nuova e tanto attesa ricapitalizzazione societaria.
Ad ogni modo, presente e futuro del Brescia sono però accomunati dalla piacevole e coraggiosa consapevolezza di ripartire da una rosa fresca, giovane, pronta a riportare il sorriso dalle parti del Rigamonti.
