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Dopo l’inaspettato ripescaggio in B e un pessimo inizio di campionato – coinciso con l’esonero di Petrone – pochi avrebbero creduto che l’Ascoli, prossimo ospite delle Aquile al Picco, sarebbe riuscito nell’impresa di salvarsi.
Un desiderio diventato realtà giornata dopo giornata, in cui la squadra di Mangia, presa per mano da un Cacia tornato bomber, ha raccolto punti su punti, avvicinandosi alla meta tanto agognata.
A novanta minuti dal termine della stagione, però, l’ottimo cammino sin qui intrapreso rischia di essere gettato al vento da una serie di sconfitte, l’ultima in casa contro il Livorno, che costringono i bianconeri a dover uscire da Spezia con almeno un punto in tasca o perlomeno sperare – in caso di sconfitta – che Livorno e Pescara battano rispettivamente Lanciano e Latina. Solo così, infatti, la rosa di patron Ballini eviterà i temibilissimi play out.
Sul campo ligure mancheranno pedine fondamentali quali Giorgi, Perez e Addae, mentre il punto di riferimento Cacia – 17 i gol stagionali – è a forte rischio. Rientrano, invece, Petagna e Canini.
Peggior difesa del torneo con 64 reti subite, in 41 gare l’Ascoli di Mangia ha raccolto 46 punti, frutto di 13 vittorie, 7 pareggi e ben 21 sconfitte, dati, questi ultimi due che certificano come il Picchio sia la squadra più battuta del campionato e con meno X all’attivo.
Numeri che testimoniano la difficile stagione di una rosa priva di quella adeguata esperienza necessaria per affrontare un campionato complesso come quello cadetto.