Il commento – Il terzo tempo del Sig. La Penna, il cannone finale

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[ot-caption title=”Il fallo su Piccolo – Foto Patrizio Moretti” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2016/05/Il-fallo-su-Piccolo.jpg”]

Serviva smorzare i toni, sono riusciti nel capolavoro di renderli ancor più bollenti da qui a domani sera.
Non sottovalutiamola, la squalifica comminata a Mimmo Di Carlo. Perché pesa, e rischia di pesare tantissimo, nei riguardi di una partita di ritorno che già si presenta in salita.
Esiste da sempre, nei campi più disparati, una legge non scritta che predica buon senso e spirito di misura.

Il sig. La Penna decide di calcare la mano su un ambiente che solo l’altro ieri ha distrutto senza scusanti, condizionandone il cammino in un match che valeva tantissimo.
Il terzo tempo del fischietto romano si chiama “referto arbitrale” e va a colpire il tecnico aquilotto, reo di aver proferito bestemmia (o espressione blasfema) nell’immediato post partita.
Un post partita caldissimo, come era inevitabile che fosse dopo quel furto a mano armata commesso davanti a nove mila persone dal direttore di gara.
Direttore di gara che, in ogni caso, già sapeva dell’errore marchiano da lui commesso un’ora prima.
Si va a colpire Di Carlo, uno dei pochi che per altro, in conferenza stampa, ha cercato di smorzare i toni e di non addossare ulteriori colpe al direttore di gara, seguendo una sua filosofia tesa da sempre all’equilibrio.

Ecco perché il sig. La Penna non doveva concedersi l’ulteriore lusso di calcare la mano sull’allenatore spezzino, che in questo modo non ci sarà, in campo a Trapani, e non sarà assenza da poco.
Il tutto nel contesto di un mondo del calcio in cui, di giorno in giorno, su qualunque campo, vola quasi naturalmente ogni bestemmia urlata e gridata, senza che alcuno ne paghi le conseguenze in diretta o in differita, evidenziando un chiaro difetto di questo pazzo regolamento.

Naturalmente, quindi, ci chiediamo perché oggi, dopo quel che è successo in campo, deve pagare proprio l’allenatore dello Spezia?
Che senso ha far applicare, senza pietà, una regola quasi mai applicata da quando è in vigore?
Serse Cosmi, allenatore del Trapani, si è reso protagonista durante buona parte del match di battibecchi, gesti sconsiderati ed azioni che potevano benissimo richiamare ad una condotta tutt’altro che esemplare, nel confronto tra lui e la gradinata dietro di sé.
Vi sono per altro immagini a supporto di tale tesi, immagini che chiediamo vengano analizzate e giudicate dal giudice sportivo, o chi per esso, con la stessa severità ed intransigenza con le quali lo Spezia Calcio ha pagato e sta pagando.

Non ha senso tutto questo, non oggi, e tanto meno dopo le dichiarazioni dello stesso Presidente della lega serie B Abodi.
Non oggi che l’Italia sportiva ha visto lo scempio comminato al Picco. L’inibizione all’ A.D. Micheli per le sue dichiarazioni post gara, poi, suonano come un ulteriore, inutile e provocatoria minaccia.
Nessuna parola fuori luogo da parte di un dirigente che è sempre restato al suo posto, pure dinanzi ad evidenti torti precedenti, seguendo una linea societaria ben precisa, votata al rispetto totale di qualunque istituzione.
Oggi possiamo dire con certezza che quella linea, la linea del silenzio, non ha pagato per nulla…

La dichiarazione di “guerra” era già stata proclamata quasi settimanalmente, e non tutti se ne erano accorti.
I cannoni finali sono stati sparati a puntino, nel momento più importante. Ma non finirà qua, e qualcuno dovrà pagare, in quel mondo romano fatto di ex arbitri che fa di tutto, per restare incartapecorito tra le sue mura di plastica…

Dennis Maggiani
Dennis Maggiani
Nato a La Spezia, laureato in Scienze giuridiche, Istruttore qualificato di Scuola Calcio, ex Osservatore del Settore giovanile dello Spezia Calcio. Dal 2015 redattore di Spezia Calcio News Quotidiano.

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