Mercato in casa Spezia: Dove ci porta l’esperienza!

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[ot-caption title=”Gioia finale a Cesena – Foto Patrizio Moretti” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2016/05/Gioia-finale.jpg”]

Da quando Gabriele Volpi ha rilevato lo Spezia Calcio nel 2008, i tifosi spezzini hanno vissuto estati ed inverni “importanti” nelle parentesi del calcio mercato.
Nomi eclatanti, a dispetto di qualunque categoria frequentata, obiettivi sempre più grandi che hanno fatto anche a cazzotti con le realtà del campo, sebbene la crescita sia continua, anno dopo anno.

Nelle ultime sessioni di mercato, più che il “nome” si è privilegiato un “prospetto“, dai giovani della Primavera e di altre realtà, alla collaborazione con il Rjeka; da qualche nome “forte” a gente più di “categoria“, con doti caratteriali specifiche.
Meno spese e, guarda caso, migliore risultato, a conferma che non sempre quel che si spende corrisponde poi ad una resa proporzionata alla cifra versata. Di questo piccolo dettaglio è piena la storia del calcio, non solo la nostra recente.

Mimmo Di Carlo e Pietro Fusco, due che hanno masticato con fame per emergere,  paiono indirizzati verso l’ultima direzione intrapresa, al di là di quelle che sono le linee guida della società, comunque non cosi rigide e “ferme” in materia di spesa; una voce, quest’ultima, che non dimentichiamolo, potrà contare come mai prima d’ora di moneta liquida, frutto di cessioni eccellenti e plusvalenze formidabili che andranno assolutamente sfruttate.
Di certo c’è che l’esperienza nostra, unita all’esperienza di un allenatore navigato come Di Carlo, insegna quanto siano importanti e funzionali quei giocatori in grado di combinare qualità tecniche e personalità in grado di emergere alla lunga in un campionato cosi duro come quello cadetto.
Il nome, se sarà “di grido”, dovrà allo stesso tempo essere vagliato dal mister in ogni crisma.
E’ una religione particolare, quella professata dal tecnico aquilotto, una religione nella quale gente come Errasti, Sciaudone e Pulzetti sembrano agevolmente predicare il “verbo” Di Carliano fatto di lotta, sostanza e gioco verticale. Bando alle ciance. 

Guarda caso, il centrocampo sarà probabilmente il reparto meno toccato dal mercato, il fulcro dal quale ripartire immediatamente, e possibilmente, in quarta.
Perché lo Spezia avrà urgenza di ripartire forte, senza lasciare nulla al caso, per imprimere un ritmo importante, lanciando da subito un messaggio ben preciso a se e agli avversari.
Per questo, ci sarà bisogno di continuare quel discorso del girone di ritorno appena lasciato, da quella difesa solida, che potrà e dovrà essere ulteriormente rinforzata, da quel centrocampo che in tanti frangenti ha saputo dettare i ritmi alle partite, e da un attacco che dovrà essere certamente migliore, migliore nei numeri realizzativi, nella cattiveria sotto porta, nella “fame” di far male negli ultimi 16 metri.
Proprio qui la società dovrà essere brava, e fortunata, nel far centro.

Perché questo mix fa la differenza nelle squadre che fanno il salto, in quelle cioè che sono in grado di mantenere una continuità importante nell’arco dei mesi.
Questa è la sola ed unica forza che distrugge la concorrenza e ti mette le ali.

Dennis Maggiani
Dennis Maggiani
Nato a La Spezia, laureato in Scienze giuridiche, Istruttore qualificato di Scuola Calcio, ex Osservatore del Settore giovanile dello Spezia Calcio. Dal 2015 redattore di Spezia Calcio News Quotidiano.

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