[ot-caption title=”Antonio Piccolo – Foto Patrizio Moretti” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2016/05/Antonio-Piccolo.jpg”]
Probabilmente avremmo riso e pianto allo stesso tempo, se Fedele non avesse imbucato sciaguratamente per lui la propria porta su quel cross di De Col.
Per uno Spezia che non segna su azione da troppi minuti e che pare avere nel sangue questo enorme difetto, sarebbero stati altri giorni difficili, ripensando anche a quell’azione rocambolesca se solo il centrocampista barese fosse riuscito a spazzare in angolo.
Un’azione che è un po’ l’emblema della scarsa fortuna, della scarsa cattiveria, della mancanza di cinismo negli ultimi metri.
Dopo aver tessuto le lodi di Giulio Maggiore, per un esordio condito da una prestazione importante, c’è da rimarcare la prova di due elementi offensivi che potrebbero virare il vento contrario del gol, Antonio Piccolo e David Okereke.
L’esterno ex Lanciano, costretto ai box da diverse settimane, garantisce nel bene e nel male quel pizzico di imprevedibilità e di classe superiore, rispetto ad ogni altro elemento del reparto offensivo.
Non è scoperta epocale dire che è mancato, però è giusto sottolinearlo, analizzarlo, e dargli il giusto peso che merita.
Il suo ingresso in campo, a Bari, è coinciso col miglior gioco palla a terra, con la miglior frequenza di profondità cercata e trovata.
Sembrava a tratti un po’ lo Spezia dello scorso anno, quello da trasferta in campo largo, quando i duetti tra Piccolo, Sciaudone e Migliore creavano grattacapi alle difese avversarie, pericoli quasi costanti sulle corsie esterne.
Okereke è un discorso a parte. Il giovane nigeriano, per diversi aspetti ancora acerbo sotto il profilo tecnico-tattico, tra i suoi inevitabili alti e bassi mostra uno dei più ampi margini di miglioramento all’interno della rosa a disposizione di Mimmo Di Carlo.
Soprattutto, l’ex Primavera dimostra di trovarsi a suo agio in spazi larghi, quando l’istinto, la corsa e l’uno contro uno possono contare su quel secondo in più, e quei due metri in più, rispetto agli spazi strettissimi ed i ridottissimi tempi di gioco che gli regala il “Picco” contro difese sigillate.
Piccolo-Okereke, quantomeno in trasferta, saranno le spine che il tecnico aquilotto cercherà di piazzare sui fianchi avversari, oltre a qualche modifica tattica che seguirà la falsariga della trasferta barese; la risoluzione del problema del gol passa, anche, da qui.