Il commento – Grazie Mimmo. Tutto, ora, ci è molto più chiaro…

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Un’altra pagina di storia è stata scritta, l’ultima di questi anni intensi, tanto intensi ed importanti che probabilmente non ce ne rendiamo nemmeno conto fino in fondo.
Ma la storia è cosi, è sempre stata cosi, occorre di tempo per essere capita, studiata e approfondita.

L’impresa di Palermo può definirsi tale non solo per la differenza di categoria tra le due squadre, ma anche per le troppe defezioni che hanno accompagnato le aquile nel volo siciliano; pareva davvero difficile riuscire a venirne a capo di un avversario ferito, che tra le mura amiche avrebbe voluto tirar fuori l’orgoglio per salvare un pezzetto di inizio stagione, oltre che il proprio allenatore.
Ma non facciamo mai abbastanza i conti con Mimmo, noi come gli avversari.

Il tecnico aquilotto ancora una volta ci ha sbattuto in faccia il significato di avere un manico importante in panchina, alla guida di un gruppo.
La sua personalità, la sua cura maniacale dei dettagli, le sue capacità tattiche, fanno rendere al meglio chiunque giochi, perfino dei debuttanti.
Tutti sanno alla lettera cosa fare, tutti hanno un copione chiarissimo da recitare per rendere al meglio l’opera.
Questo significa essere allenatori “top”, questo è dare un disegno chiaro, una strada sicura a tutti.
Se questa squadra disponesse davvero di un bomber letale, sarebbe al vertice anche del suo campionato, senza se e senza ma.

Sempre di più, ripensando al passato, viene il rammarico pensando alla storia degli ultimi anni, quando lo Spezia poteva contare di giocatori importanti, ma allenatori probabilmente non all’altezza di certi livelli, in certe categorie.
Cosi tutto è andato disperso in mezzo a troppi perché, quando il perché, oggi più di allora, è sotto gli occhi di tutti.
Un messaggio chiaro, questo, per una società che deve imparare anche dai propri errori regressi, ma che pare sulla buona strada per trovare la formula vincente.

Quella di Palermo è dunque soprattutto la vittoria di Mimmo Di Carlo, della sua gestione dei momenti delicati, delle sue consapevolezze, della sua sagacia tattica, del suo andare oltre ad ostacoli che paiono insormontabili.
Non è un caso vincere a Roma, vincere ad Udine e vincere a Palermo, rendendo amarissimi i bocconi del giorno dopo degli allenatori sconfitti.
Non è roba da tutti. De Zerbi ieri, al suo confronto, pareva davvero un allenatore a metà, forse ancora acerbo, eppure già catapultato in serie A. Chissà perché.

Grazie Mimmo, grazie per quel 3-4-3 camaleontico di ieri, grazie per queste pagine di storia che resteranno indelebili nel cuore e nella mente di ogni tifoso spezzino.
L’urlo di Francesco Migliore sotto la curva dei tifosi aquilotti giunti ieri a Palermo vale già tanto quanto le migliori scene della nostra storia secolare. Immortale.

Dennis Maggiani
Dennis Maggiani
Nato a La Spezia, laureato in Scienze giuridiche, Istruttore qualificato di Scuola Calcio, ex Osservatore del Settore giovanile dello Spezia Calcio. Dal 2015 redattore di Spezia Calcio News Quotidiano.

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