[ot-caption title=”Il momentaneo pari di Granoche – Foto Ezio Tassone” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2017/02/Gol-1-1-Granoche.jpg”]
Nel calcio cinque secondi possono essere tanti, o meglio, abbastanza per segnare un gol che può valere una partita e i 3 punti.
Potrebbe essere considerata stupida, la lamentela riguardo al gol di Galabinov a tempo scaduto, per quei cinque / sei secondi in più fatti giocare senza senso logico ma che, guarda caso, sono costati cari.
Eppure ci sembra molto meno stupida rispetto a tanti post partita e certe dichiarazioni di certi personaggi avversari, mister e presidenti inclusi.
Partiamo dal presupposto che la considerazione che fa mister Mimmo Di Carlo, relativa alla rete del bulgaro, risulta impeccabile, dato che nella prima frazione di gara non era previsto nessun minuto in più.
Ergo, si dovrebbe fischiare al 45′ minuto, senza secondi di recupero.
A tale proposito, il regolamento dice che “nel momento in cui scade il tempo regolamentare, o nel momento in cui scadono eventuali minuti di recupero, l’arbitro deve fischiare la fine (regola 9 – Durata della gara). L’unica eccezione può riguardare il caso di un calcio di rigore: se ne dovesse essere assegnato uno allo scadere, “..il tempo deve essere prolungato per permettere l’esecuzione dello stesso“.
Quando vediamo un direttore di gara che non fa finire un’azione seppur pericolosa e fischia la fine, non ci si dovrebbe lamentare, come spesso invece accade, perché sta eseguendo perfettamente il suo lavoro, rispettando il regolamento.
Abbiamo un esempio limpido accaduto pochi anni fa in un Sampdoria-Torino diretta dal sig. Gervasoni di Mantova, quest’ultimo dice a Palombo che c’è tempo solo per la battuta di un calcio di punizione, qualunque sia l’esito.
La punizione viene battuta, Padelli respinge, Pozzi insacca, ma Gervasoni annulla perché il tempo era scaduto.
Fiscale? No, se c’è un regolamento va seguito. Quella di Mimmo Di Carlo, insomma, è tutto fuor che una lamentela stupida…
Ancora una volta, ci è girata storta.