[ot-caption title=”Terzi e Dionisi – Foto SpeziaCalcioNews” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2017/04/Terzi-e-Dionisi.jpg”]
Ci prendete in giro? La domanda sorge spontanea dopo l’ episodio di ieri, un episodio grave che non risulta certo l’unico nei nostri confronti. E’ almeno il terzo, quest’anno, con un certo peso e con conseguenze evidenti.
La società parla di “passione che rischia di evaporare” ed è un rischio veramente elevato.
Per esempio, chi vi scrive, ieri, è uscita di casa al momento esatto in cui è accaduto il danno, perdendosi volutamente la restante ora di gioco.
Cappuccino e bignè al cioccolato non hanno addolcito l’amaro di quel momento e di questi momenti che si ripetono troppo spesso; i due gol annullati ingiustamente con il Frosinone (andata e ritorno) e quello col Brescia.
Episodi decisivi nell’arco di un campionato cosi duro. Gol che mancano a Pablo Granoche e punti che non ci torneranno più indietro.
Pensare che questa squadra, secondo alcuni, ha dei “limiti” evidenti, quando invece, sul campo, ha ottenuto più di 60 punti.
Forse qualcuno dovrebbe mettersi una mano sulla coscienza e farsi due domande.
Troppe tv, troppi giornalisti difendono la classe arbitrale in modo ingiustificato, cercando di rimarcare poi che tutti ricevono favori e sfavori.
Ma io sostengo e ripeto da tempo che non ricordo una partita di quest’ anno nella quale lo Spezia abbia avuto un vantaggio decisivo, che gli ha permesso di vincere la partita, forse al Picco con la Pro Vercelli?
Che fine hanno fatto quelli che sostengono che esiste una “legge” della compensazione? Di cosa stiamo parlando?
La tecnologia serve e servirà, ma l’episodio di ieri non può avere scusanti e non deve aver bisogno della Goal Line Technology perché non si tratta di un gol “fantasma“.
Erano in 4 gli ufficiali di gara, 8 gli occhi puntati sulla traiettoria della palla.
Nessuno ha visto un pallone dentro di quasi un metro, con una traiettoria, appunto, ben precisa?
Bene, allora che non arbitrino più. Che si paghi lo scempio, finalmente.
