Il Pagellone di una stagione – 1 La Difesa aquilotta, senza pari in categoria

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[ot-caption title=”Chichizola in uscita – Foto Ezio Tassone” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2017/03/Chichizola-1.jpg”]

CHICHIZOLA – 8,5  Voto felliniano per la terza stagione passata a difendere la porta aquilotta. Per lui, in ogni partita, sempre pochi interventi ma spesso decisivi. Qui, su queste basi, si misurano sempre i grandi portieri. Un lusso per la serie B, un esempio di continuità e di rendimento costante, una sicurezza per tutti, e la scuola Rollandi che l’ha definitivamente fatto sbocciare. Arrivato in sordina, se ne va lasciando una certezza: ci mancherà.

TERZI – 7,5  Per il capitano un’altra stagione ad alto, altissimo rendimento. Guida i compagni di reparto, innesta esperienza ad ogni partita, e molto è merito suo se la difesa aquilotta raggiunge picchi elevatissimi di organizzazione e sicurezza. Pecca, forse, in personalità e rabbia agonistica, gli manca qualche gol pesante. Quello contro il Frosinone al “Picco”, però, grida ancora vendetta. Da riconfermare senza se e senza ma.

VALENTINI – 7  Un crescendo, per lui, la carriera in maglia bianca. Ad ogni stagione pare aumentare di mezzo voto il suo rendimento, ed è diventato per tutti, giovani compresi, un punto di riferimento umano e mentale, soprattutto. Non si scompone, non si pettina nonostante il ciuffo biondo, spesso gli capitano monumenti da marcare, raramente è andato in difficoltà. Con Terzi l’intesa è naturale e sarebbe davvero un peccato andare a ritoccare questo reparto. C’è bisogno anche di uomini di spessore, all’interno di un gruppo, e lui è pietra di questo concetto imprescindibile.

CECCARONI – 6,5  Benedice il cambio di modulo deciso da Di Carlo nel girone di ritorno, dopo un inizio sofferto nelle poche volte chiamato in causa nella difesa a 4. Nel 3-5-2 si muove con naturalezza e la vicinanza di Terzi e Valentini gli inietta coraggio in dosi massicce. Può e deve crescere ancora in convinzione e personalità, ma parliamo di uno della “Generazione Ferdeghini“. Non scordiamolo. Potrà solo che migliorare.

DE COL – 6  Difficile giudicarlo. La fase difensiva è il suo pane, anche se non è immune da qualche sbavatura. Quest’anno cresce in fase di spinta, ha tanta gamba e tanto fisico, non sempre i suoi servizi giungono a destinazione sulla testa dei centravanti. C’è anche da dire, però, che neppure in serie A si contano tanti terzini in grado di fare perfettamente le due fasi. L’età è ancora dalla sua parte, il suo futuro in maglia bianca chissà.

VIGNALI – 6  Fatica tremendamente a ritagliarsi uno spazio importante dopo i fasti degli esordi nella scorsa stagione. Resta il rammarico di averlo visto troppo poco nel suo ruolo naturale, nella zona nevralgica del campo, lui che ha doti d’interdizione e tempi di inserimento da ottimo centrocampista. Di Carlo in fondo lo sa, sa che quella è la sua vera mattonella, e nelle ultime delicate settimane punta proprio su di lui in quella zona del campo. Con risultati alterni, ma con la convinzione che possa esplodere da un momento all’altro. Si ripartirà anche da lui.

MIGLIORE – 7  Il motorino della fascia mancina non vive forse la sua miglior stagione in maglia bianca, ma c’è da dire che le stagioni scorse ha avuto un rendimento da marziano. Per la serie B è una sicurezza assoluta, meriterebbe il salto di categoria, è un asso certo tra le mani di ogni allenatore. E lui ne ha visti passare, in riva al golfo. Speriamo di non essere ai saluti. Capitano morale.

DATKOVIC – n.g. Un mistero, forse, il suo ritorno in maglia bianca dopo gli anni da protagonista con Bjelica e, soprattutto, dopo che quella stagione con i croati era tramontata. Un corazziere a volte fuori controllo e un po’ anarchico, nel contesto di una difesa che, nel concetto Di Carliano, deve muoversi con sincronismi da orologio svizzero. Paga questo, soprattutto, dopo aver trovato qualche minuto importante al suo arrivo.

Da questo reparto, dalla sua riconferma quasi in blocco, dovrà ripartire qualunque direttore sportivo si siederà sulla delicata scrivania di via Melara. Disperdere questo tesoro sarebbe sinonimo di poca lungimiranza e di scarsa concretezza. Siamo convinti del contrario.

Dennis Maggiani
Dennis Maggiani
Nato a La Spezia, laureato in Scienze giuridiche, Istruttore qualificato di Scuola Calcio, ex Osservatore del Settore giovanile dello Spezia Calcio. Dal 2015 redattore di Spezia Calcio News Quotidiano.

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