[ot-caption title=”Gallo e i suoi ragazzi festeggiano sotto la Ferrovia – Foto Patrizio Moretti” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2017/09/Gallo-esulta-sotto-la-Curva.jpg”]
Ormai non c’è più alcun dubbio, quella di Fabio Gallo è squadra vera, formatasi col tempo, plasmata mese dopo mese sui dettami di un tecnico che potrebbe rivelarsi sempre di più una scommessa vincente del club.
Di colpi in pieno volto ne ha presi, la truppa dell’ex tecnico della Primavera aquilotta, tanto da far sollevare dubbi e nostalgie del passato recente; nei primi concitati mesi non è bastato coprire quei colpi trincerandosi dietro l’obiettivo della salvezza, perché questa è una piazza ambiziosa, che sa di poterlo e doverlo essere.
Convinceva semmai di più la nuova politica societaria basata su un più profondo spirito di appartenenza, il lancio di giovani talenti di nostra e di altrui proprietà, sospinti dalla conferma dei giocatori di maggiore esperienza e personalità.
L’arrivo di Gilardino prima, di Palladino e Mora poi, hanno senza dubbio certificato un’ambizione non più nascosta, innalzando il tasso tecnico ed il livello d’esperienza dell’intero gruppo.
Il lavoro di Fabio Gallo nella testa dei suoi uomini e della piazza intera è stato il filo conduttore della stagione fin qui trascorsa: un lavoro tattico importante, una crescita caratteriale singola e di gruppo che è andata a tappare qualche falla di troppo nel rendimento esterno, scelte coraggiose, talvolta difficili, che gli hanno però fatto guadagnare credito con tutto il gruppo, vedi l’ultima gestione del “mini-caso” Marilungo.
Stupisce il rendimento interno di questa squadra, qualcosa di assolutamente non banale se ci riferiamo anche soltanto allo Spezia degli ultimi anni.
Una media punti casalinga da record, il fortino del “Picco” che richiama agli anni in cui era difficile, in serie C, strappare punti in casa nostra.
Un fortino riconosciuto ormai da tutti gli addetti ai lavori, l’impianto tattico incentrato su un centrocampo a rombo che ha trovato in Bolzoni un punto di riferimento fondamentale per tutti i reparti; una scommessa, questa dell’ex Palermo, già vinta dal D.S. Andrissi e dal tecnico.
E allora, guardando i numeri che vedono lo Spezia essere la miglior difesa del torneo, con un attacco in crescita di gol e di fiducia ed un centrocampo in cui stanno recitando la parte del leone anche i due giovani talenti delle Nazionali Under, Pessina e Maggiore, la strada sembra essere segnata verso un finale di stagione importante, in cui c’è tutto per continuare a far bene.
Manca, ma siamo quasi alla fine del tunnel, il rientro di giocatori importanti come Ammari, Palladino e Gilardino, ognuno dei quali in grado di regalare tutto l’occorrente per alzare ancora la voce dei gol realizzati.
Manca, probabilmente, anche una parte della piazza che ormai non ha più scusanti per non tornare allo stadio, occasionali ma non solo, mentre l’altra piazza, quella sempre presente, ha raggiunto la maturità necessaria a capire che ogni punticino strappato qua e la è oro colato in questa categoria, un modo questo per trasmettere serenità a tutto il gruppo di Gallo.
E non è poco.
A proposito di punticini, domani a Bari sarà una sfida di quelle dove uscire indenni, visto il prossimo calendario alla portata, potrebbe rivelarsi molto importante e non solo per una questione di punti.
Lo Spezia operaio di Gallo, arricchito di tecnica e talento, parte per la Puglia col coltello tra i denti e la consapevolezza di non avere nulla da perdere, che nel calcio è spesso sinonimo di buon viatico.
