Dall’albero di Natale i tifosi spezzini hanno estrapolato un pacchetto regalo che ha tutti i connotati di una promessa d’amore.
Il pareggio contro il Palermo, raggiunto con una prestazione ancora una volta maiuscola, è arrivato nel peggior momento possibile stante squalifiche ed infortuni che hanno raso praticamente al suolo l’intero reparto offensivo di mister Marino.
Una prestazione che segue un filo logico derivante dalle ultime partite casalinghe ed esterne, quella di Pasquale Marino è squadra vera, con un’idea di calcio riconoscibile ed apprezzata da più parti, dentro e fuori il mondo Spezia.
Una squadra con un’anima, con un’identità che le permette di sopperire, attraverso la convinzione del proprio sistema di gioco, ai momenti difficili e alle defezioni importanti subite negli ultimi tempi.
Proprio da quest’ultima considerazione emerge evidente tutto il valore del lavoro svolto fino ad oggi dal tecnico aquilotto, un allenatore esperto e con un curriculum di assoluto valore alle spalle, eppure arrivato abbastanza in sordina quest’estate, uscito quasi a sorpresa dal taccuino del D.G. Guido Angelozzi.
Diciamocelo, per vari motivi questo gruppo è stato tutto fuor che fortunato, piegato a volte da episodi che hanno compromesso oltre modo, oltre i propri demeriti, la classifica e la continuità di rendimento.
Episodi negativi, dicevamo, ma anche infortuni che spesso hanno colpito interi reparti, poi qualche errore singolo di troppo costato caro all’intera truppa, e quella scarsa ferocia sotto porta che, soprattutto nei primi due mesi, non ha prodotto risultati in linea con le prestazioni e con le occasioni da gol create.
Mai, però, è stata persa la bussola e la convinzione che il calcio al quale mister Marino tiene tanto sia perfetto per arrivare il prima possibile a quei margini di miglioramento sempre più a portata di mano.
L’allenatore siciliano è l’artefice principale di tutto questo sistema, il suo calcio ha conquistato tutti, anche coloro che storcono il naso per una classifica che ci vede galleggiare tra ottavo e decimo posto.
E’ netta però la sensazione che sia solo una questione di tempo, c’è voglia di sostenere questa squadra, affascinati come poche altre volte in passato dal calcio palla a terra esibito con grande continuità nelle ultime settimane, un calcio proposto ad un ritmo spesso sconosciuto in questi anni.
E’ un piacere per il pubblico spezzino scrutare i particolari tecnici e tattici, scoprire passo dopo passo la crescita di una mentalità che studia da grande.
Non resta che affacciarci al futuro non disperdendo questo carico di fiducia post-Palermo, restare nella scia del gruppone Play Off per poi confidare in un destino più clemente, in un giro di ruota più fortunato.
A gennaio la società dovrà intervenire nel reparto offensivo, un solo innesto probabilmente, ma dall’efficacia immediata, lasciando inalterati i ruoli principali degli altri due reparti.
Per il resto, e non è poco, attenderemo la buona salute di tutta la rosa, e sogneremo ancora la definitiva esplosione di giocatori sui quali, forse, pochi scommettevano solo due mesi or sono.
