Che l’Adriatico fosse un campo difficile da violare si sapeva, che il Delfino fosse un avversario ostico pure.
Ciò che non si sapeva, o meglio che non ci si aspettava, è che le aquile interpretassero una sfida fondamentale in maniera così sottotono, nettamente al di sotto delle aspettative.
In particolare perché il netto successo nel derby contro il Livorno pareva aver caricato la squadra di quell’ottimismo ed entusiasmo necessario per potersi imporre, o comunque per strappar punti, anche sul campo della terza forza della Serie B.
Purtroppo così non è stato…
Viceversa è stato uno Spezia davvero poco brillante, tanto ingenuo quanto distratto, costretto a pagare con la seconda sconfitta consecutiva lontano dal Picco, due evidenti disattenzioni difensive.
Trattandosi di errori di reparto, è forse opportuno ribadire, senza puntare il dito contro qualcuno in particolare, che nel complesso la retroguardia spezzina sia parsa troppo poco reattiva.
Quale sia la causa di questa battuta d’arresto non è consentito saperlo con certezza.
Forse un fisiologico calo psico-fisico, oppure un 11 troppo inedito per una trasferta così delicata.
Comunque sia andata, certo è che i 6 cambi rispetto al derby di mercoledì sera non hanno portato affatto i loro frutti, facendo peraltro rimpiangere alcuni pezzi fondamentali della rosa. Su tutti Bartolomei e Okereke, non rimpiazzati a dovere da Pierini, eclissatosi per tutta l’ora di gioco disputata e da Crimi, ancora indietro fisicamente.
Il turnover non avrà dunque pagato come ci si aspettava, ma in ogni caso si poteva fare meglio, specie per quanto riguarda la prestazione in sé.
A decretare la fine di ogni sussulto di speranza, il 2-0 su calcio d’angolo e l’espulsione di Da Cruz, entrambe nel giro di 5 minuti.
A risultato ormai compromesso, Marino giustamente decideva poi di regalare i primi minuti del campionato a Mastinu per “riassaggiare il campo” dopo il lungo stop e in vista delle prossime sfide.
Rivedere il numero 10 tornare ad accarezzare il pallone con la sua abbondante qualità sarebbe stato per noi tifosi, l’immagine più bella di un pomeriggio piuttosto cupo.
Purtroppo però, la sfortuna si è ingiustamente accanita verso di lui e dopo pochi minuti dall’ingresso in campo, Beppe si è accasciato a terra, a seguito di un innaturale movimento del ginocchio sinistro.
Vederlo uscire in barella con le mani sul volto dal dolore, non può che rattristirci fortemente, oltre che non farci ben sperare in vista degli esami strumentali.
Da unica nota positiva della giornata, nel giro di pochi minuti il suo rientro diventava, di conseguenza, la peggior notizia che si potesse ricevere da una trasferta negativa e assolutamente sfortunata…
