Visto che non si può certo affermare che lo Spezia non attraversi un momento di crisi, diamo un’occhiata ai numeri del dopo Cittadella, per provare ad analizzare questo periodo.
4 le sconfitte su 5 gare giocate, dal KO con il Verona a quella con il Padova, entrambi casalinghi.
Sono 6 i gol messi a segno dall’attacco spezzino, a fronte di 9 subiti, con il dato allarmante delle ultime due gare con 0 gol fatti e 4 subiti, e pensare che erano 13 gare consecutive che gli aquilotti andavano regolarmente in gol almeno una volta a partita.
Ovvio che incidano anche le vicissitudini dovute agli infortuni, se si pensa che, prima la difesa, poi l’attacco, si sono trovate a corto di effettivi seppur l’organico sia ben fornito di alternative.
A livello di numeri non possiamo che non includere anche la scarsa vene realizzativa di quello che avrebbe dovuto essere l’elemento con lo score maggiore, Andrej Galabinov.
Il bulgaro nelle 5 gare in oggetto ha messo assieme circa 300 minuti senza trovare la rete, dopo aver segnato il gol vittoria nella gara vinta a Cittadella.
Ma in queste 5 gare ha diminuito sicuramente anche il suo rendimento David Okereke che, a fronte di 318 minuti giocati ha segnato solo la rete di Carpi, denotando comunque un periodo di flessione che ci auguriamo finisca presto, magari anche con l’iniezione di fiducia che gli può dare la convocazione alla Nazionale Under 23 Nigeriana.
Sin qui alcuni numeri offensivi, ma il periodo ha mostrato anche diverse lacune e disattenzioni nella fase difensiva, spesso derivanti da mancate chiusure del centrocampo.
I gol da fuori area e quelli su mancate chiusure in chiave aerea sono stati i più frequenti e su questo il tecnico Pasquale Marino dovrà lavorare in questo periodo.
