Il tifoso spezzino è in fibrillazione da ieri sera, da quando Luciano Spalletti, Lucio per gli amici spezzini e non, ha commentato ai microfoni di Sky la gara tra il Genoa e la sua Inter.
Motivo del contendere e del discutere, è stata la definizione usata dallo stesso Lucio per definire la sua parabola ascendente in maniera netta, una definizione del suo passato che non è proprio piaciuta ai più: “pacciame“.
In sostanza il pacciame è: Insieme di foglie secche e di stecchi che si ammucchiano in terra sotto gli alberi o altrove, specie quando inizia a infradiciare..
Una sorta di sottobosco insignificante, per renderlo più comprensibile..
Lucio cita il pacciame per definire le società del suo periodo da calciatore come Castelfiorentino, l’Entella e appunto lo Spezia, e lo fa con l’intento di far capire ai suoi interlocutori, il conduttore Bonan e l’opinionista Marocchi, che per lui allenare l’Inter è un qualcosa di meraviglioso, rispetto a quei tempi…
In realtà Lucio la possibilità di rifarsi l’avrebbe per così dire “su un piatto d’argento“, quando Bonan gli ricorda il suo passato da idolo del Picco, non certo da semplice comparsa, un passato che lui ha sempre definito come un qualcosa di speciale.
Ed allora perché insistere con quel termine anche dopo l’assist del conduttore, perché dare adito alla platea spezzina di fischiare l’assolo?
Solo lui probabilmente potrà spiegarlo, se vorrà pubblicamente farlo, anche se, ad onor del vero, l’oggetto del contendere della discussione in atto, non erano certo l’Entella e lo Spezia, ma ben altri argomenti, anche spinosi, che ultimamente attanagliano l’allenatore nero azzurro.
Argomenti che ormai però sono il pane quotidiano di un tecnico affermato come lui che fa della dialettica una delle sue “armi“, con il rischio però che spesso si rivelino a “doppio taglio“.
La discussione si è propagata sui social, dove trova diverse chiavi di lettura, anche da chi gli è più vicino, ma resta il fatto che la terminologia usata non aiuta ad ingoiare il boccone amaro, anche se si considera lo Spezia di allora non certo nel gota del calcio, ma comunque con una dignità ed un vasto seguito di tifosi appassionati.
Scherzi della notorietà secondo alcuni, mancanza di rispetto pesante secondo altri che non giustificano Lucio e “pretendono” le scuse.
Resta il fatto che al di là dell’uscita, probabilmente infelice, resta la convinzione che lo scopo del Lucio non fosse certo quello di denigrare o umiliare quella che è stata una parte importante della sua vita, non solo atletica, ma solo un tentativo di spiegare un concetto.
Un chiarimento dall’interessato sarebbe auspicabile, perché alle scivolate si può sempre porre rimedio, magari usando parole più sensate e che vadano a toccare il cuore di chi per la maglia bianca continua a viverci, ora come allora…