Okereke e Augello, due esempi del calcio che dobbiamo fare..

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La plusvalenza era di moda già qualche tempo fa, solo che aveva altri nomi, altri contorni.
Da queste parti, però, qualunque nome o contorno avesse, era sconosciuta, prima delle operazioni che negli ultimi anni hanno consentito alle casse di via Melara di procedere verso la direzione dell’auto-sostenibilità, unica strada in grado di assicurarti quanto meno un futuro stabile.
Roba preziosa, di questi tempi, che ti consente poi, con un po di fortuna e con capacità manageriali di un certo tipo, di poter compiere un salto di qualità alla stregua di altre società prive di grande nome, ma capaci di creare calcio e programmazione fino alla massima serie.

Le nostre prime, recenti plusvalenze, appunto: Giannetti, Iemmello, Sadiq e Nura, Candela, Corbo, fino ad arrivare ad Okereke e Augello, due ragazzi svezzati e formati dalla Lega Pro, anche se la storia di David con il club bianco parte da più lontano, dalla Primavera di Gallo fino all’esordio da giovanissimo in prima squadra con Mimmo Di Carlo.
Acerbo, tecnicamente da affinare ma con grandi potenzialità, si diceva.
Poi è arrivato il prestito in Lega Pro al Cosenza di Braglia, formazione che cercava un attaccante come lui in grado, con la sua velocità ed il suo talento, di rompere gli schemi spesso rigidi delle partite di Lega Pro.
Arriva la promozione dei calabresi, David è chiave essenziale che apre la porta della cadetteria ai calabresi, e cosi lo Spezia si ritrova in casa un giocatore più rodato, maggiormente convinto dei propri mezzi, a tratti trasformato.

Il resto è storia recente, il coraggio di Angelozzi di proporgli, all’inizio dello scorso ritiro estivo, un rinnovo contrattuale strategico anche a fini futuri, per una società che credeva fin da subito in ciò che poi si sarebbe verificato.
Gli 8 milioni sicuri – che potrebbero diventare comodamente 9 o 10 – che il Bruges verserà nelle casse del club aquilotto, consentiranno a Guido Angelozzi di andare alla ricerca di elementi funzionali per l’immediato e per il futuro, senza disdegnare la possibilità di regalare alla piazza anche un giocatore “di peso” capace di alzare ulteriormente il grado di competitività verso l’alto.

Perchè poi, in aggiunta, ci sono i 2 milioni che la Samp verserà in due anni per Tommaso Augello, autentico capolavoro di Gianluca Andrissi.
L’ex D.S. aquilotto prelevò a bassissimo costo il terzino sinistro dalla Giana Erminio, tra polveri disperse di una lontana Lega Pro, e in due anni vince alla grande la sua scommessa.
Un crescendo di fiducia, un primo anno di rodaggio ed un secondo anno nel quale risulta costantemente uno dei migliori in campo ogni week end.

La capacità di Guido Angelozzi fa il resto, quando si tratta di vendere i migliori prospetti e creare plusvalenze milionarie; fu proprio lui, del resto, il pioniere di questa nuova affascinante storia con l’affare Sadiq e Nura.
Questa è la strada da seguire per una società come la nostra, scovare giovani talenti sui quali investire nel presente e nel futuro, garantirsi gruzzoli necessari per restare competitivi ad alto livello in cadetteria, aggiungere ove possibile anche giocatori d’esperienza la dove necessario, elementi indispensabili per creare una mentalità vincente ed innalzare il grado di personalità per una società che, non se lo nasconde, cerca la massima serie a breve raggio.

Proprio dalla Lega Pro sono arrivati, e potrebbero arrivare, giocatori di ottima levatura, è in quel campionato che storicamente si formano quegli elementi in grado poi di avere peso anche nelle categorie superiori.
Li, in Lega Pro, lo Spezia deve pescare però il meglio, investire per immettere qualità e “fame”.
Spesso è proprio questo l’ingrediente vincente, ed esempi ce ne sarebbero a bizzeffe, basti ricordare Okereke ed Augello, appunto, cosi come Bartolomei, Mora, Gyasi, Mastinu, senza scomodare giocatori di altre società, di altre annate, di altre storie spesso vincenti.

L’appello di tutti è che si continui, parallelamente, ad investire nel settore giovanile, nella ricerca di giovani talenti da coltivare in casa.
Questo per non disperdere la natura fondante di un centro sportivo come quello del Ferdeghini, vero fiore all’occhiello della gestione Volpi.
Abbandonare quella strada sarebbe peccato madornale.

Dennis Maggiani
Dennis Maggiani
Nato a La Spezia, laureato in Scienze giuridiche, Istruttore qualificato di Scuola Calcio, ex Osservatore del Settore giovanile dello Spezia Calcio. Dal 2015 redattore di Spezia Calcio News Quotidiano.

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