Lo Spezia partito per Udine si porta addosso ancora le ferite della sconfitta interna subita contro il Crotone, sconfitta che ha fatto male a quell’idea meravigliosa di poterci scoprire lepri in questo inizio di campionato.
Essere lepre anche solo per brevi periodi, in fin dei conti, non è nel nostro dna, e cosi ci ritroviamo subito dove ci siamo sempre lasciati, a sgomitare nel gruppone, con la consueta sensazione che ci sarà da lottare su ogni pallone per un minimo posto al sole.
Una guerra settimanale dove ci sarà da sbagliare il meno possibile, nella quale si cercherà qualche “strappo” importante qua e la, dove nessun obiettivo sarà precluso, a patto di crescere e di limare i propri difetti lungo tutto il corso della stagione, con continuità e personalità.
Già questa sera, contro un Pordenone neo-promosso ed in quanto tale carico d’entusiasmo e di gamba, ci sarà da chiedere il massimo alle qualità individuali di ciascuno, soprattutto da parte di quel reparto offensivo che proprio come contro il Cittadella avrà il compito di cercare la via della rete con cinismo, sostanza e qualità.
Ci sarà da correre, da correre tanto, ci sarà da buttare in campo quella fame urlata giorno dopo giorno da Vincenzo Italiano fin dal suo primo giorno in campo.
Molto, c’è da giurarci, passerà dai piedi di Federico Ricci, autentico leader tecnico di questo inizio stagione.
Il gemello attaccante, due gol in due partite, è partito col piede giusto, con mentalità da Top, voglioso di riscattare l’annata in chiaro-scuro vissuta a Benevento la scorsa stagione, in una squadra che, a dir la verità, a livello di collettivo non ha dato il massimo per lunghi tratti dello scorso campionato.
Guido Angelozzi ha approfittato di ciò, di quella leggera ombra che ha momentaneamente offuscato qualità invero importantissime, che stanno probabilmente “strette” in cadetteria.
Proprio come Antonino Ragusa, un altro Top di questa categoria, vittima nei mesi scorsi di un serio infortunio al ginocchio che ne ha compromesso la stagione a Verona.
Giocatore di assoluto valore per la B, cercato a più riprese dallo Spezia negli ultimi anni, dopo aver fatto anche la serie A a testa alta, a Sassuolo.
Le circostanze sopra citate hanno portato finalmente in riva al golfo anche lui, e questa sera sarà in panchina, pronto a subentrare e a dare il suo contributo in termini di qualità e di esperienza alla causa bianca, in attesa della miglior forma.
Due giocatori fondamentali, gli ex Sassuolo, senza dimenticare quel Galabinov che deve finalmente rivelarsi un fattore per questa squadra, mostrando spirito e dedizione, oltre che peso in area di rigore avversaria.
Attenzione, però, a non perdere di vista quel pò di equilibrio tattico necessario per portare a casa anche partite “sporche“, sofferte.
Questo è l’oro nascosto.
Mister Italiano è garanzia assoluta in termini di produzione offensiva, l’assaggio al pubblico spezzino è già arrivato, ma se davvero si vorranno frequentare le primissime posizioni non si potrà che prescindere da un certosino lavoro tattico che bilanci le due fasi e le valorizzi al massimo.
Squadra corta, reparti compatti, pressing offensivo portato coi giusti tempi e con costanza, evitando gli errori commessi proprio su questo frangente in quei 20 minuti fatali contro il Crotone.
E’ la terza giornata del campionato, in ogni caso non si volerà e non si crollerà, sarà però importante coltivare e diffondere entusiasmo dentro al gruppo e attorno ad esso.
L’entusiasmo è la vera fonte d’energia di ogni buona avventura che sta per cominciare, il miglior carburante, la vera luce.
L’altro oro, certo. Equilibrio ed entusiasmo, due elementi cosi diversi che il calcio rende necessariamente vicini per primeggiare.
