Una vittoria dal peso specifico altissimo, perché ottenuta su un campo difficile contro una squadra con velleità di SerieA, con personalità e sicurezza dei propri mezzi.
Una vittoria che conferma la solidità della squadra ed anzi ne rafforza obiettivi e possibili traguardi futuri.
Tutto parte dalla minuziosa preparazione della partita da parte di Vincenzo Italiano, sempre più top player aggiunto di questa squadra.
Ogni interprete ora sa cosa fare, come comportarsi in campo, e se cambi anche tre o quattro interpreti, lo spartito resta il solito.
Una qualità che ha permesso al nuovo arrivato Nzola di inserirsi subito negli schemi offensivi, risultando perno fondamentale di un attacco che ha messo in continua apprensione un Crotone che ci ha capito poco dall’inizio alla fine.
Italiano ha stravinto il confronto con Stroppa, ha bloccato le fonti di gioco, ha costretto i calabresi a lanciare lungo, laddove Capradossi ed Erlic sono andati a nozze.
Una vittoria anche più larga di ciò che dica il punteggio, con il vantaggio di Nzola logica conseguenza di un predominio, specie nell’idea di gioco, inconfrontabile con gli avversari.
Il rigore, generosamente concesso dall’arbitro, ravviva per un momento un match mai iniziato per il Crotone, con i ragazzi di Italiano che non si sono scomposti ed hanno cercato di replicare il primo tempo, andando a colpire in modo analogo con Ragusa.
Un successo limpido e che propone uno Spezia bello e concreto, in smagliante condizione fisica e mentale, fondamentale punto di partenza per traguardi anche inimmaginabili solo un paio di mesi fa.
E i prossimi giorni potrebbero essere quelli buoni per un doppio arrivo alla corte di Italiano, Di Gaudio e Vitale che, se aggiunti al recupero di Galabinov, aprono scenari che preferiamo non nominare.
Ma avremo tempo e modo di riparlarne…
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