FOCUS – Stringersi ancora

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A dispetto di quel che poteva sembrare una partita “in discesa”, Livorno ha dimostrato una volta di più quante difficoltà possa nascondere qualunque partita in questa categoria.
Quanto sia sempre abbastanza complesso strappare punti e vittorie anche contro avversari che versano in palesi difficoltà.

La serie B forma un pò alla vita, ne è una metafora praticamente perfetta: mai dare nulla per scontato, curare dettagli e particolari di ogni giornata.
Ecco perchè, nelle considerazioni generali riguardo al cammino degli uomini di Vincenzo Italiano in questo torneo, assume un grandissimo risalto la rincorsa fatta dallo scorso autunno ad oggi.
Una scalata fatta di lavoro e di giusti assestamenti che hanno portato a vittorie, a strisce importanti di risultati positivi, ad un’identità di squadra sempre più marcata col passare del tempo.
Qualcosa di riconoscibile da parte di tutti gli addetti ai lavori, un’altra vittoria del tecnico siciliano.

I tre punti strappati in terra toscana permettono alle aquile di agganciare in solitaria il terzo posto, scavalcando nuovamente il Pordenone e creando un solco che potrebbe rivelarsi prezioso con le altre pretendenti ad un posto al sole.
Un terzo posto da provare a tenere con le unghie, tutto grasso che colerebbe in ottica Play Off, qualcosa su cui apporre una firma sebbene, ad oggi, non possa considerarsi del tutto tramontato il sogno che porta alla promozione diretta.

Quel che più conforta, oltre alle 4 vittorie post – covid, è la capacità dei bianchi di sopperire ad assenze pesanti, che arrivano a falcidiare – o ad accorciare di molto la coperta – di interi reparti dalla cintola in su.
Grande merito va senz’altro a mister Italiano, capace di una gestione certosina delle forze disponibili, ragionatore a 360 gradi in ottica diffide e squalifiche, altra spada di Damocle con la quale dover fare i conti in una situazione già di per sé complicata.

Soprattutto, il tecnico siciliano pare avere costantemente il controllo tattico e mentale della sua squadra, sa alternare, sa far sentire un pò tutti dentro al progetto, compreso quell’ Andrej Galabinov costretto nuovamente ai box dopo essere stato recuperato al 100% per la causa.
Le sconfitte contro Pisa e Frosinone potevano lasciare qualche strascico nella testa e nelle gambe, ma non è questo un pericolo per un gruppo che si ciba costantemente della fame del suo allenatore, di un gruppo che a volte è vero, ha ingenuamente buttato via qualche punto, che però ha sempre saputo rialzarsi, ripartire. Stringersi.

Domani arriva il Venezia dell’altro giovane “tecnico prodigio”, Dionisi.
Una formazione tosta, affamata di punti salvezza, frenata dai troppi pareggi ma in grado, per questo, di essere insidiosa un pò per tutti.
Una squadra che, lontano dalle mura amiche, ha mostrato spesso il volto migliore, idee chiare, gioco e compattezza.

Occorrerà grande attenzione in fase difensiva, cura maniacale del particolare, saper sfruttare qualche spazio che gli ospiti potrebbero lasciare, vista la loro buona disposizione a giocare a viso aperto.
Andare a caccia dell’episodio giusto, da cercare come un cane da tartufo, da capitalizzare al massimo – vedi Livorno – per questo Spezia ancora in attesa di recuperare alcuni suoi uomini importanti.
Senza dimenticare che qualunque risultato utile, domani sera, potrebbe risultare comunque prezioso. Lezioni del recente passato.
Non sarà facile, insomma. Non che questa sia una novità..

Dennis Maggiani
Dennis Maggiani
Nato a La Spezia, laureato in Scienze giuridiche, Istruttore qualificato di Scuola Calcio, ex Osservatore del Settore giovanile dello Spezia Calcio. Dal 2015 redattore di Spezia Calcio News Quotidiano.

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