Ufficialmente da oggi pomeriggio, è iniziata l’avventura di Mauro Meluso allo Spezia.
Ricoprirà il ruolo di Direttore Generale dell’Area Tecnica, mansione creata ad hoc per Guido Angelozzi l’estate scorsa, per limitargli i compiti anche nella dicitura, oltre che farlo nella quotidianità, rispetto al ruolo ben più ampio di Direttore Generale.
Quel DG che attualmente ancora manca nell’organigramma della società, ma anche effettivamente dal punto di vista organizzativo.
Arrivano quindi anche i crismi dell’ufficialità al cambio già deciso in pratica martedì scorso, quando lo stesso Meluso è stato accolto dal Presidente Stefano Chisoli e da Gianpiero Fiorani sul Boadicea di Gabriele Volpi.
Il giorno prima sia era chiusa in maniera burrascosa l’avventura di Guido Angelozzi, nello stesso posto, a colloquio con i soliti due dirigenti, nonostante lo stesso Gabriele Volpi si fosse espresso i maniera molto favorevole nella conferma del dirigente siciliano.
Ma si sa nel calcio le dichiarazioni durano il tempo della loro pronuncia, spesso, per cui poi, anche per l’immediatezza con cui Meluso è arrivato a trattare la sua posizione con i dirigenti, alcune ore dopo, la scelta non poteva che essere maturata che in precedenza.
Resta il fatto che le scelte le fa chi dirige e da oggi tiferemo tutti per Mauro Meluso, augurandogli anche di fare meglio della passata stagione, quella culminata con la retrocessione del Lecce, nel quale occupava il ruolo di DS.
Quel Lecce che lo stesso Meluso ha portato in A con il doppio salto dalla Serie C, per poi lasciare la A solo all’ultim a giornata, dopo un testa a testa drammatico con il Genoa.
Quel Genoa che avrebbe voluto Vincenzo Italiano, con il quale il nuovo DG aquilotto si dovrà confrontare per portare avanti il programma tecnico per la nuova stagione.
Un programma che al momento non ci è dato conoscere e che forse sarà più chiaro nella conferenza stampa in programma domani pomeriggio.
Probabile che molti dei protagonisti sotto contratto della promozione vengano confermati, considerando anche i giovani interessanti che il lavoro di Angelozzi lascia in dote.
Capiremo per gradi o forse ce lo spiegherà lo stesso Meluso, se l’intenzione sarà quella di proseguire sulla falsa riga del “Progetto giovani emergenti“, o se, per mantenere la categoria, si virerà di più su elementi affermati che abbiano più esperienza della massima divisione.
Qualsiasi sia l’orientamento, il compito che attende Meluso è di quelli molto impegnativi, soprattutto considerando il gap notevole che esiste tra la B e la A e anche il fatto che per diverse giornate i bianchi giocheranno lontano dal Picco.
In ogni caso, servirà bravura e anche fortuna nelle scelte, il resto lo farà la carica e la voglia di Italiano di mantenere e mantenersi una categoria appena conquistata.
