Mercato – La giusta regola di ogni buona costruzione

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Un lavoro intenso e fin qui proficuo, quello del nuovo direttore generale dell’area tecnica Mauro Meluso.
Un lavoro difficile, quasi da 24 ore al giorno, nel breve scorcio di tempo che è seguito al suo insediamento presso gli uffici di via Melara.

Lo Spezia che termina per ultimo il campionato, che cambia direzione tecnica da neo promossa in una categoria mai conosciuta: già cosi ce ne sarebbe d’avanzo per spiegare quanto può essere complicato barcamenarsi nella giungla di un mercato mai esplorato prima.
E’ ora più che mai che servono argomenti anche economici di un certo peso, che conta scandagliare un mercato estero che può essere foriero di talento e di prospetti che possono eccome fare al caso nostro.

Come da buona regola di una vecchia saggia scuola, il neo D.G. aquilotto inizia a costruire dalle fondamenta, partendo proprio dal portiere, l’olandese Zoet, giocatore d’esperienza e di personalità, dotato di grande struttura fisica, che ha conosciuto anche l’onore di difendere la porta di una nazionale ricca di storia e di significati per il calcio europeo e mondiale.
Su una cosa Meluso, di concerto con mister Italiano, è convinto: alla squadra della promozione occorre un pesante restyling in termini di fisicità e di esperienza, di doti atletiche oltre che tecniche, di gente abituata a calcare palcoscenici importanti, non necessariamente italiani.

Doti e caratteristiche senza le quali non puoi avere scampo in serie A, dove ti siederesti giusto al tavolo senza neanche fare in tempo ad ammirare tutta l’altrui argenteria, sentendoti inesorabilmente come uno di passaggio.
Da qui l’esigenza di rinforzare la difesa con gli arrivi, quelli di Jacopo Sala, di Federico Mattiello e di Ardian Ismajli che seguono la logica sopra citata, dopo le riconferme fin qui di capitan Claudio Terzi, di Martin Erlic, Salva Ferrer ed Elio Capradossi, fino ad arrivare al lieto ritorno di Riccardo Marchizza e l’aggiunta dell’ingaggio di un giovane di belle speranze come Dell’Orco, che già conosce la categoria nonostante la giovane età.
Una difesa che presenta ad oggi un buon mix di talento e di esperienza, che potrà ancora essere ritoccata o rinforzata e che mostra la buona vena di spesa della società.

Dopo aver sistemato porta e difesa, è a centrocampo che in questi giorni si concentra l’opera di setaccio e di convincimento della società bianca.
Alcuni protagonisti della scorsa stagione sono riconfermati e messi alla prova con una categoria che già si presumeva potessero calcare un giorno neanche troppo lontano, vedi Matteo Ricci e Giulio Maggiore, mentre Luca Mora l’ha assaggiata in maglia Spal senza sfigurare, prima di arrivare nel golfo dei poeti.
C’è grande curiosità di capire l’impatto di Paolo Bartolomei con questo tipo di livello, l’aquilotto reale della stagione appena conclusa, uno di quelli che ha spremuto fino all’ultima goccia di sudore su questa promozione.

Agoumè e Agudelo seguono la logica della forza fisica e del passo rapido associati a una tecnica importante, giovani che potrebbero già essere pronti, che necessitano di fiducia e di campo dopo aver già mostrato, a sprazzi, qualità molto interessanti, in piazze importanti.
A proposito di fisicità ecco Deiola, più che un cavallo di ritorno, una nuova avventura, con tanta esperienza in più.
Saponara è il nome “di categoria” che si sta corteggiando con insistenza, l’olandese Hendrix del Psv quello che davvero può far fare un salto di qualità in termini di forza e di personalità all’intero reparto.
Uno da portare a casa, ci permettiamo di dire, senza neanche tirarsi troppo indietro dal punto di vista economico, vista l’occasione ghiotta presentatasi sul tavolo e il valore del giocatore, pari circa a 7 milioni di euro solo qualche mese fa.
Un prezzo oggi scontatissimo, data l’ormai imminente scadenza contrattuale col club olandese e, pare, per la voglia del giocatore di provare un campionato come quello italiano, seguendo l’amico Zoet.

Altro ancora, c’è da giurarci, si sta muovendo sotto traccia per quel che concerne evidentemente non solo questi reparti appena trattati, ma anche e soprattutto il reparto offensivo.
Qui si misurerà davvero la voglia di sorprendere del Patron.
Daniele Verde rappresenta certamente un buon viatico per un certo tipo di discorso, Roberto Piccoli è il giovane – di scuola Atalanta – da tenere li e da studiare da vicino, uno che potrebbe esplodere da un momento all’altro, che potrebbe dare freschezza, forza fisica e gol in ogni momento della stagione, se davvero si tratta come sembra di un predestinato delle aree di rigore avversarie.
Arenatasi la trattativa Iturbe, ecco invece tornare in auge quella per Farias, uno di quelli che se sta bene ti garantisce gol e assist, oltre che brillantezza nei ribaltamenti di fronte.
E’ notizia fresca di giornata aspettiamo gli sviluppi.
Per il resto, è qui che si arriverà agli ultimi giorni per convincere anche grossi calibri a scegliere questa causa.
Senza dimenticare, come detto in precedenza, un mercato estero nel quale puoi pescare gol e talento cristallino a prezzi probabilmente più accessibili, sfruttando la valida rete messa in campo da Meluso e dal suo staff.

L’entusiasmo e l’idea di calcio di Italiano, in grado pure da esordiente di esercitare un certo tipo di fascino, i buoni uffici del direttore generale, i denari e l’ambizione ritrovata di Gabriele Volpi.
Il popolo bianco naviga su tutto fuorché su cattive acque.

Dennis Maggiani
Dennis Maggiani
Nato a La Spezia, laureato in Scienze giuridiche, Istruttore qualificato di Scuola Calcio, ex Osservatore del Settore giovanile dello Spezia Calcio. Dal 2015 redattore di Spezia Calcio News Quotidiano.

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