“Andiamo a San Siro, uno stadio che tutti conosciamo ma per noi non può esserci emozione, non può esserci niente che ci distolga dal fatto di dover fare prestazione..”.
Mister Vincenzo Italiano tenta di distogliere la sua squadra da quello che sarà un sentimento d’emozione totale e diffuso in seno alla tifoseria tra pochissime ore.
Lo Spezia sul palcoscenico più bello d’Italia, quasi senza accorgersene, poche settimane dopo aver festeggiato la vittoria dei Play Off di B.
A San Siro non per un’amichevole, non per un’altra gara di Coppa Italia, ma per una partita valevole per il campionato.
Milan – Spezia fa venire la pelle d’oca e l’attesa è ormai pre-partita: le aquile nel tempio, in uno dei rettangoli verdi più famosi al mondo.
L’assenza di un contorno di pubblico adeguato, compresa la presumibile ondata di tifosi spezzini al seguito, non può che lasciare un grosso amaro in bocca.
Il calcio, ahimè, pare quasi ormai essersi rassegnato all’assenza del proprio pubblico, pare essersi fatto il callo. Questo è ciò che fa più male.
L’emozione, nonostante tutto, non può che essere grande, cosi come la curiosità di scoprire l’effetto che fa. Il pallone poi rotolerà e li sarà tutto un altro trambusto, un ulteriore trasporto dei sensi in profondità.
La sensazione di avercela fatta per davvero.
Si perchè il calcio, in fondo, è anche un immenso libro di storia pieno di significati, di simboli, di categorie di appartenenza.
Questo nuovo capitolo ci porta nel punto più alto della nostra storia, a cavallo di una parabola che, fin dall’arrivo di Volpi, è parsa subito oscillare verso l’alto. Sempre più in alto, nonostante qualche piccola oscillazione non del tutto positiva o qualche naturale periodo di assestamento.
Oggi lo Spezia di Gabriele Volpi è a San Siro, ha appena vinto in trasferta a Udine la sua prima gara in massima serie, punta a non fare la comparsa ma a dare un senso profondo di battaglia e di identità all’interno di questo campionato, anche se tutto sarà estremamente più complicato rispetto agli ultimi tornei in cadetteria.
Lo Spezia di Volpi è a San Siro, sono sotterrate una volta per tutte le vecchie polemiche e qualche mugugno anche recente; sono silenziate le menti e le penne che per anni hanno cercato di vendere questa società nella maniera più disparata, gettando nebbia negli occhi di una tifoseria che si è fatta le ossa, che è maturata, che ha capito che i grandi risultati possono arrivare anche attraverso gente non di nome che persegue, però, idee e filosofie vincenti.
Una tifoseria che ha saputo rialzarsi anche dopo le pagine più nere dei fallimenti, dopo aver visto la propria fede in mano anche a gente improvvisata, a volte senza capo ne coda.
Tra pochissimo i ragazzi in maglia bianca calpesteranno l’erba di San Siro, saranno circondati da anelli, da luci di mille sponsor, tivù da ogni parte del mondo.
“I sogni son desideri..” recitava un’antica canzone delle favole: oggi il glorioso Spezia Calcio sfida l’AC Milan al “Meazza”, nello stadio che profuma di storia in ogni suo centimetro.
Un sogno e un desiderio, insieme. Fusi.
Ci perdonerà mister Italiano se saremo, noi si, magari un pò distratti, sicuramente emozionati.
Ce lo siamo meritato.
