FOCUS – Godersela e basta non è affatto semplice

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Godersela cosi, e stop.
Un concetto facile a dirsi, difficilissimo da concepire e da far crescere nella testa di molti sportivi che stanno vivendo con trepidazione questo inizio di campionato delle aquile nella massima serie.

Godersi uno Spezia che, a parte il secondo tempo di Crotone e il finale della partita d’esordio contro il Sassuolo, ha sempre mostrato idee e personalità non certo da debuttante.
Godersi questo spettacolo senza fare troppe tabelle, senza dare adito a troppe recriminazioni.
Difficilissimo, eppure possibile.
Difficilissimo perchè davvero, questo, potrebbe essere un anno fondamentale per stabilire quale tipo di calcio, nell’immediato futuro, questa città ospiterà e vivrà.

Inutile dire che uno Spezia salvo a fine anno, con altre e nuove liquidità che entreranno nelle casse sociali e con il maggior appeal che questa società andrà di conseguenza a vantare, potrà segnare davvero l’inizio di un’avventura incredibile, magari pluriennale, nel paradiso del calcio.
L’inizio di un circolo virtuoso che permette da anni, a diverse società persino in mano a Proprietà ballerine, di stare lassù, nel mondo delle “Scale del calcio” e delle plusvalenze con le quali fare ogni anno calcio ad alto livello.

Ecco perchè godersela e basta non è cosi semplice.
Non è semplice perchè partite come quelle contro il Bologna o, andando più a ritroso, contro il Parma, avrebbero potuto e dovuto regalare punti in più preziosissimi pure a questo punto della stagione, col Natale alle porte e con l’aspetto mentale che si fa sempre più importante col passare delle settimane.

No, godersela e basta non è semplice, anche se sarebbe giusto.
I complimenti che sono piovuti e che continuano a piovere sul capo di Vincenzo Italiano non sempre portano punti e vittorie, anche laddove sarebbero stati ampiamente meritati.
Il calcio è tremendo e crudele, in questo: non sai se tutto si compensa, non sai se arriveranno giornate tanto favorevoli e fortunate.
Sai solo quello che hai perso, mentre ciò che hai ottenuto te lo ritrovi pulito pulito in mano. In classifica.

Eppure uno Spezia cosi bello, in una categoria che qualche anno fa ci pareva un’oasi appartenente forse a un altro mondo, dovrebbe consentire di godersi senza troppi assilli questa storia, settimana dopo settimana, tra gioie, frenate, punticini preziosi, tonfi e grandi prestazioni.
L’attenzione però cade sempre li, al particolare, al palo, alla recriminazione, ai secondi che mancavano per far figurare la classifica sotto un’altra, incredibile veste.

Il calcio è fatto di particolari, di centimetri, di rimpalli, di un po’ di razionalità e molta imprevedibilità, sebbene la propria identità di gioco guidi qualunque percorso, serva per affidarti a essa nei momenti migliori come ad aggrappartici, in quelli peggiori.

Per fortuna, nei momenti di più grande recriminazione come questo, ci si affida al calendario, alle partite ravvicinate, alla mente di tutti proiettata costantemente verso una nuova pagina.
Quella dello Spezia tra breve si chiamerà ancora “Meazza”, Milano, l’Inter di Antonio Conte, una partita assolutamente complicata e indecifrabile.
Conoscendo Italiano, c’è da giurarci, non partirà già battuto ma confiderà in un’altra buona prova dopo quelle contro Milan, Juventus, Lazio e Atalanta, le altre squadre al livello di quella nerazzurra contro le quali, la sua squadra, ha stupito per personalità e coraggio.

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Dennis Maggiani
Dennis Maggiani
Nato a La Spezia, laureato in Scienze giuridiche, Istruttore qualificato di Scuola Calcio, ex Osservatore del Settore giovanile dello Spezia Calcio. Dal 2015 redattore di Spezia Calcio News Quotidiano.

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